Una fotografia mostra una nave da crociera che scaricherebbe rifiuti umani vicino a una città costiera. La foto ha avuto oltre 30.000 condivisioni ed è stata pubblicata dall’utente di Facebook Mena Anjos, il 19 gennaio 2019, con la didascalia (tradotta tramite Google) “Sai di cosa si tratta? Sono gli scarichi delle città galleggianti che chiamano navi da crociera”.
Un numero di utenti dei social media ha commentato e condiviso questa immagine con descrizioni più esplicite di ciò che apparentemente è mostrato.
La fotografia è autentica, e mostra due macchie scure e marroni nelle acque che circondano una nave da crociera. Ma non documenta che la nave abbia scaricato rifiuti umani nell’oceano. È stata scattata mentre una nave da crociera getta l’ancora al largo della costa di Punta del Este, in Uruguay.
Dopo che questa immagine è diventata virale nel gennaio 2019 (insieme alle sue insinuanti affermazioni su rifiuti e inquinamento) Alejandro Nario, direttore nazionale dell’ambiente dell’Amuguay (Dinama), ha pubblicato un Tweet per spiegare ciò che la fotografia effettivamente mostra.
Secondo Nairo, questa immagine mostra la nave da crociera che avvia le sue turbine prima di calare l’ancora, e quindi le macchie marroni visibili nell’acqua sono sabbia e fango sollevate dal fondo dell’acqua, non escrementi umani:
Il sito Snopes riprende anche un articolo del Telegraph, del 2017, per spiegare in che modo queste navi da crociera, da migliaia di passeggeri, smaltiscono i loro rifiuti:
Secondo il responsabile della regolamentazione ambientale della Royal Caribbean International, Nick Rose, l’idea che le compagnie di crociera gettino materiali nell’oceano è semplicemente sbagliata. “I nostri sistemi di trattamento multistadio superano i requisiti di tutte le normative internazionali”, afferma.
Inoltre i sistemi di aerazione sono progettati per ridurre la quantità di acqua che esce dai rubinetti del bagno e dai soffioni. La nave in media usa 40-50 galloni di acqua, per passeggero, al giorno.
Le “acque grigie” delle cucine, delle lavanderie e dei bagni vengono dapprima mischiate in proporzioni attentamente misurate con i rifiuti della “black water” prima che i bio-reattori nella stiva della nave si mettano al lavoro.
Lì, tutte le acque sono filtrate e digerite dai batteri. Il liquido rimanente viene disinfettato dalle radiazioni UV anziché dal cloro o da altre sostanze chimiche che potrebbero essere dannose per la vita marina.
A questo punto, dopo il monitoraggio sulla presenza di eventuali batteri rimanenti come coliformi fecali, il tutto è scaricato in mare, “più pulito dell’acqua di mare prima di essere desalinizzata”, secondo Rose.
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