Bufala

“La NASA ammette: sta spruzzando litio nella nostra atmosfera”, ma è una vecchia bufala

Un post che circola ininterrottamente sui social titola: “La NASA ammette: sta spruzzando litio nella nostra atmosfera”. Chi ha memoria ricorderà che di questa teoria si parla da diversi anni e non a caso, in un articolo pubblicato sul nostro portale il 16 marzo 2017 ne smentivamo una vecchia versione altamente condivisa dai complottisti.

Esiste la spiegazione ufficiale del perché la NASA sta spruzzando litio, un farmaco più spesso utilizzato per il trattamento di persone affette da depressione maniacale o disturbo bipolare, nella nostra ionosfera, e poi c’è la probabile ragione, ovvero i motivi per cui sta facendo tutto questo.

Parole, ovviamente, che si tramandano negli anni e che già 3 anni fa erano state riprese dal sito Segni dal Cielo. La teoria viene argomentata con un audio in cui si sentirebbe una telefonata tra una donna che risponderebbe al nome di Sue e Douglas Rowland, astrofisico della NASA. Quest’ultimo, apparentemente incalzato dall’interlocutrice, ammetterebbe che la NASA spruzza litio nei cieli.

Un audio montato ad hoc

Tuttavia Snopes, già nel 2016, aveva dimostrato che la conversazione, in realtà, era un montaggio di due audio diversi – quello di “Sue” e quello di Rowland – che si concludeva con la citazione di una scrittrice, un elemento che per i complottisti sarebbe la prova incontestabile. Si trattava, in realtà, dell’autrice Elana Freeland particolarmente cara a chi crede nelle scie chimiche e nelle grandi cospirazioni. Si tratta, dunque, di un video a senso unico che non intende mettere in discussione un argomento bensì offrirlo nell’unica chiave di lettura della teoria dei complotti.

Il litio è un agente tracciante

Come riportavamo nella precedente versione di questa analisi (ribadiamo, la trovate qui) una nota della NASA pubblicata nel 2013 spiegava la funzione tracciante del litio. Per meglio chiarire l’argomento Snopes aveva contattato sia Douglas Rowland che Keith Koeler che avevano subito precisato che il litio veniva impiegato per missioni ad elevate altitudini rispetto ai voli commerciali. Già questo dettaglio cozza inevitabilmente con le teorie caldeggiate dai cospirazionisti che invece sostengono che le scie chimiche vengono irrorate a quote più basse.

I traccianti usati nei razzi suborbitali della NASA consentono agli scienziati di vedere ciò che non si vede ad occhio nudo. Sono usati per misurare i venti atmosferici e il movimento degli ioni nell’atmosfera alta e nella ionosfera, tra le 50 e le 248 miglia di altitudine (gli aerei commerciali volano a sei miglia). Il vapore è rilasciato lungo una porzione della traiettoria del razzo. Quella piccola porzione di vapore si potrà quindi vedere da terra. Tracciando il movimento con delle telecamere da terra o in aereo, quei traccianti rendono possibile studiare i movimenti dell’atmosfera superiore o della ionosfera.

L’oggetto di queste misurazioni è capire come i movimenti naturali dei venti atmosferici e/o il movimento degli ioni si comporta, non di modificarli. Il rilascio avrebbe poco valore se fosse rilasciato per cambiare il comportamento atmosferico. I traccianti sono rilasciati in una parte dell’atmosfera dove i meteoriti rilasciano dalle 100 alle 200 tonnellate di materiale metallico ogni giorno sul globo, mentre i traccianti rilasciano al massimo una libbra di materiale. I meteoriti contengono lo stesso materiale ferroso.

Quindi?

Il litio viene vaporizzato e reagendo con la termite dà origine ad ossido di alluminio e ferro, e del “fumo” residuo spariscono le tracce. Non esiste, dunque, alcuna prova che dimostri che la NASA operi alterazioni dell’atmosfera e del comportamento, e soprattutto la teoria del litio irrorato non regge: il litio reagisce con la termite, si vaporizza e nel cielo non ne resta traccia.

Parliamo di bufala perché l’audio riportato dai complottisti non dimostra una vera telefonata: si tratta di un audio montato ad hoc e soprattutto non esiste ammissione da parte della NASA.

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