Editoriale

La linea di abbigliamento contro le Sardine sponsorizzate su Facebook

Quando nasce un fenomeno, nasce anche chi vi si oppone. E quando qualcuno si oppone ad un fenomeno, si apre un nuovo mercato.

Abbiamo già analizzato l’esistenza di un intero mercato, palese e sotterraneo, di persone pronte a pagare bei soldini per incollarsi addosso, o sulle loro macchine, il loro disprezzo per Greta Thunberg. In quel caso il prodotto aveva superato ogni limite, spingendosi ad aperta ed ingiurosa ostilità, venendo bannato da Amazon.

In questo caso il prodotto è molto più sottile, e non solletica le corde dell’aperta ingiuria, ma della strisciante ostilità e della contrapposizione Sovranismo vs Sardine, col primo evidentemente descritto come nemico del secondo e target di elezione del prodotto.

Con un linguaggio che, a onor del vero, è così politicamente mirato da sembrare quasi una parodia.

“Magliette contro le Sardine! Fai girare! Viva l’Italia!”

La pagina Facebook Sconto Segreto fino al 12 Dicembre, data in cui le promozioni sono cominciate, si occupava di raccogliere e collazionare le Offerte a Tempo su Amazon, i periodici sconti sui alcuni prodotti croce e delizia dell’acquirente medio.

Qualcosa però in questi dove la politica non è più politica ma autentico mercato si è rotto.

L’occasione rende il commerciante furbo: esistono siti dove si possono far stampare magliette con loghi personalizzati.

Il nostro venditore ha deciso così di creare le sue magliette per chi ama l’Italia, neppure tanto sottilmente insinuando che le Sardine invece siano nemici della Patria, e che il Pariotta Sovranista da Tastiera, oltre che una Tastiera sempre carica abbia bisogno della sua divisa.

Le magliette, indubitabilmente, sono stampati prodotti su Spreadshirt, come dimostra il modello non tecnicamente sovrano e che in altre occasioni sarebbe stato oggetto delle ire del presunto acquirente.

Sappiamo che le 6000sardine avevano registrato il loro marchio ed i loro loghi anche per queste evenienze, ma non sappiamo come intendono muoversi, e se intendono farlo, per “loghi abbastanza simili che rimandano a”, il tutto sfumata parte di un agone politico.

E ci chiediamo come faccia Facebook a considerare le inserzioni a pagamento di vendita di tali magliette non politiche. Quando evidentemente, la maglietta è uno strumento per un messaggio che neutro non è.

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