La grande disinformazione su Ekkehart Rackete, il padre di Carola spacciato per mercante d’armi
Nelle ore in cui iniziano a girare le immagini di Carola arrestata dalle Forze dell’Ordine, dopo lo sbarco a Lampedusa di Sea Watch 3 avvenuto attorno alle 3 di questa notte (tra le altre cose dopo aver ricevuto un’ondata di insulti sessisti sui social, come avrete notato dal nostro articolo di qualche giorno fa), tocca chiarire la posizione di Ekkehart Rackete, il padre del Capitano che è stato definito come un vero e proprio mercante d’armi da alcune pagine e profili Twitter pronti a screditare l’intera famiglia.
Cerchiamo dunque di capire le cose, perché alcune affermazioni che girano tantissimo sui social oggi 29 giugno sono di una superficialità imbarazzante. Tutto nasce dal fatto che Ekkehart Rackete abbia alle spalle una carriera militare di tutto rispetto, condita da alcune collaborazioni con aziende tedesche. In particolare, capita di leggere in alcuni post che quest’ultimo sia “esperto di sistemi militari, da 7 anni consulente ben pagato della Mehler Engineered Defence GmbH, azienda che vende in tutto il mondo (molto probabilmente anche in Africa) strumenti per la difesa (e l’attacco).
Ci sono tanti modi per mettere in discussione quanto riportato in post simili. In primo luogo, si vuole creare necessariamente una correlazione su ciò che abbia fatto lo stesso Ekkehart Rackete e l’attivismo di sua figlia. Come? Paventando la vendita di armi “molto probabilmente” in Africa, alimentando guerre sul posto. Già, le stesse guerre che a detta di molti sovranisti non esisterebbero, rendendo non necessaria la fuga dei migranti.
Al dì là del paradosso di questa tesi, basta farsi un giro sul sito ufficiale della Mehler Engineered Defence GmbH per scoprire che, in realtà, il suo business si concentri su sistemi molto moderni e complessi, legati alla sicurezza militare (anche civile a dirla tutta), in netta antitesi con gli standard utilizzati dagli Stati e le milizie africane. Altro che armi, al punto che gli stessi “sistemi di terra” ufficialmente siano pensati come arma di difesa. Fondamentalmente si blindano mezzi militari e civili. E per questa società Ekkehart Rackete ha ricoperto solo ruoli di consulenza.
Il tutto appare come l’ennesimo esperimento linguistico offerto da luoghi virtuali come il nostro amico VoxNews, non nuovo alle informazioni non del tutto verificate, che inciccisce questo vero e proprio flatus vocis con vaghi attacchi a persone del tutto terze (come un tale Catrambone) con la grazia dell’Homer Simpson giornalista culinario che, non riuscendo a rientrare nelle 300 battute richieste da un articolo su un ristorante, lo riempie di vaghe minacce alle Nazioni Unite ed insulti al vicino di casa Ned Flanders.
L’assioma è sempre quello però per cui un consulente di una società che si occupa di difesa può essere trasformato in un mercante d’armi perché forse vende le armi in Africa.
Condannati per un se? Pare il destino comune non solo ad Ekkehart Rackete, ma a tutti gli oggetti dell’odio social.
Qualcuno si è forse chiesto cosa sia un consulente?
Difesa è un termine ombrello molto ampio: sarebbe come se domani prendessi un consulente di una ditta che ha rapporti col Ministero della Difesa, o che si occupa di difesa ad ogni livello, e lo accusassi di essere un trafficante d’armi sullo stile del Tony Stark prima del primo film o del suo mortale nemico Obadiah Stane.
Forse, sarebbe ora di spegnere la TV e smetterla di guardare tanti film.
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