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La gogna mediatica contro un bambino malato di leucemia: interrompete ogni condivisione

Uno dei capisaldi della controcultura di gruppi come 4chan e vari subReddit è la doxx, la gogna mediatica (in questo caso gogna mediatica contro un bambino malato di leucemia di cui la recente cronaca ha parlato).

Una doxx si basa su un assioma semplice ma brutale: se un soggetto per qualsiasi modo è inviso alla community, un aspirante piccolo detective da tastiera regalerà alla community stessa ogni singolo dato personale, limitandosi a ricordare (quindi esimendo se stesso da ogni ulteriore responsabilità) alla community i motivi per cui il soggetto posto alla berlina è da questi odiato.

Il resto della community farà il resto.

La doxx è l’equivalente della gogna medioevale, dove il signorotto o Borgomastro si limitava ad accompagnare il colpevole in piazza, legarlo alla gogna e lasciare che la plebe facesse il suo turpe lavoro.

Se si tratta di una gogna mediatica contro un bambino malato di leucemia?

La faccenda ci disgusta nel profondo e ci spinge a intervenire.

Riassunto delle puntate precedenti: il piccolo Matteo, nome di fantasia, è malato di leucemia. Curato, è quindi immunodepresso: ha bisogno di un ambiente sano per vivere, studiare, giocare.

Nella sua classe ci sono bambini non vaccinati, spalleggiati da ferventi “antivaccinisti”, quindi bambini che potrebbero potenzialmente contagiare il piccolo con malattie dalle quali non è in grado di difendersi. Per questo motivo la madre del piccolo, colpevole di aver lamentato la situazione, è diventata oggetto di attacchi di rara brutalità, sfociati nella doxx di cui parliamo.

Vi mostreremo il messaggio incriminato: censurando sia gli elementi relativi alla famiglia del piccolo che a chi ha lanciato la Doxx: bufale non gioca con le regole dei viralizzatori e della gogna. Bufale è per un fact checking etico che abbatta tutto quello che di marcio e terrificante è diventato la Rete alle radici, ripristinando finalmente il senso generale di umanità che persone come voi che ora correrete ad accusarci di censura con la codina tra le gambe hanno danneggiato.

La gogna mediatica contro un bambino immunodepresso: post con dati, profili, luogo di lavoro e immagini di genitori e parenti con l’invito a visitare gli stessi

I commenti sono un florilegio di foto del piccolo riportate religiosamente come un incrocio tra un rito pagano e velleità di gogna e persone che si vantano di essere andate a lasciare il loro commento, chiedendo l’approvazione delle folle, per poi vantarsi con altrettanta protervia di essere stati, giustamente, bannati, nonchè persone molto poco qualificabili che aggrediscono i genitori nella loro normalità, accusandoli di menzogne e falsità perché, nei momenti della loro vita che, come tanti guardoni, scrutano dal buco della porta sembrano una famiglia felice e sana, e loro non desiderano che quel bambino sia felice e quei genitori contenti con loro. Desiderano solo la gogna e la loro infelicità, come dimostra il commento di un tale che incita a diffondere i loro scatti rubati giustificandosi col vergognosissimo “Ho appena postato una foto del bel quadretto familiare. Fatelo tutti, facciamoli vergognare a ‘sti pietosi. Strumentalizzare un figlio per trenta denari”

Perché questo è il destino che spetterà anche a chi difenderà la gogna mediatica contro un bambino immunodepresso sulle nostre pagine: ban e segnalazioni, a ripetizione, a non finire.

E non solo!

Come dimostra la cronaca recente, se chi incita alla doxx è scarsamente punibile, chi usa quei dati per “far vergognare”, intimidire ed aggredire ottiene sovente il destino che ha meritato.

In questo caso l’avvocato della famiglia del piccolo ha già annunciato severe azioni penali

«Stiamo preparando una querela che verrà depositata nei prossimi giorni. Vogliamo capire chi c’è dietro. Chi ha fatto queste affermazioni se ne assumerà la responsabilità e le conseguenze. Creeremo una pagina Facebook per aggiornare con le decisioni del pm».

Che, secondo il nostro consulente, avranno ottime possibilità di ottenere risultati.

Ma, purtroppo, ormai il danno è fatto.

Tutti coloro che stanno diffondendo questa gogna e ci leggono sono quindi diffidati dal proseguire, e bene farebbero a cancellare la loro condivisione scusandosi delle loro male azioni.

Siamo disponibili a conferire al legale della famiglia ogni singolo commento, post e condivisione che dovesse transitare sotto i nostri occhi.

Dovreste farlo anche voi.

AGGIORNAMENTO: Il nostro post, e l’indignazione della stampa e della società civile sono arrivati al gruppo di cui parliamo? La reazione? Una minoranza preoccupata dalle conseguenze civili e penali della loro azione ed una maggioranza incline a deridere la suddetta indignazione, beffandosi fieramente di tutto ciò che hanno provocato, ridendo sprezzamentemente delle conseguenze

La gogna mediatica contro un bambino immunodepresso: per alcuni degli attori principali della vicenda, solo un’occasione di riso e sollazzo

Proponiamo quindi un nostro consiglio personale agli autori della doxx, perché provvedano immediatamente a far cessare la gogna social, le loro risa scomposte e che le rimpazzino con la rimozione del post e le loro scuse.

In alternativa, il secondo consiglio è questo

E ci pare appropriato.

 

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