La genesi della falsa credenza dello ius primae noctis

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
La genesi della falsa credenza dello ius primae noctis Bufale.net

Lo ius primae noctis è la falsa credenza più famosa del mondo, nonno e zio di tutte le fake news e le leggende metropolitane del mondo. Ne avrete sicuramente sentito parlare, qualcuno meno fortunato si sarà trovato insegnanti pronti a credervi e portarla sui banchi di scuola.

La genesi della falsa credenza dello ius primae noctis

La genesi della falsa credenza dello ius primae noctis

In realtà, come per la falsa credenza già citata su queste pagine della cintura di castità si tratta di una falsità.

La genesi della falsa credenza dello ius primae noctis

Partiamo da una lectio magistrali del buon Barbero, e dalle fonti dell’epoca.

Nel 1247 compare la menzione di una sorta di tassa francese sul matrimonio, in un elenco di attribuzioni dell’Abbazia e delle Autorità Civili redatta da un monaco amanuense.

Sostanzialmente lo scritto dichiara che il signore locale imponeva tra le varie tasse e balzelli una tassa di tre soldi agli sposi. Pensando di essere assai spiritoso, in una nota il monaco commentava

Oggi si pagano 3 soldi, ma ai contadini va bene, perché nei tempi antichi la tassa era tanto costosa che, piuttosto che dare al signore un capo di bestiame, il padre gli offriva la verginità della figlia

Quindi sappiamo che nel 1200 era possibile tassare anche il matrimonio, che la pressione fiscale si era stabilizzata in “tre soldi” ma che in passato fosse pari al valore di un bestiame spingendo i genitori a rumorose e grottesche lamentele.

Sul finire del ‘400, col passaggio dal Medioevo al Rinascimento, fine del ‘400 un avvocato cuneese, tale dottor Rebaccini, scrisse una storia della città, e parlò, al passato remoto, dei “Bui vecchi tempi”.

Il motivo è lo stesso identico per cui in testi tedeschi appare la menzione della cintura di Castità in Italia.

Ovvero l’avvocato Rebaccini descrive il passato feudale come oscuro e pieno di malvagità descrivendo casi aneddotici di nubili contadinotte costrette a fuggire per non essere violentate dal signorotto.

Unitamente a menzioni di sovrani e signori feudali inventati che avrebbero codificato un tariffario per evitare lo stupro delle fanciulle in età da marito curiosamente simile alla battuta citata dal monaco, tutte queste narrazioni avevano il senso di contrapporre alla civiltà Rinascimentale la barbarie Medioevale, cementando quella che poi sarebbe diventata la falsa credenza più grande del Medioevo come “epoca oscura e di barbarie” dove la grande civiltà Romana è andata perduta, le arti, la società e la morale sono regredite ad uno stato bestiale e solo il Rinascimento ha sollevato una umanità piagata dalla pestilenza, dalla brutalità e dalla stupidità per elevarla alla virtù ed alla conoscenza.

Il successo della falsa credenza

Ancora nel ‘600 lo ius primae noctis divenne quella cosa che fanno dei cattivoni che non siamo assolutamente noi.

I Conquistadores ad esempio giustificarono i massacri compiuti in Sud America (così grandi da entrare nella mitologia locale come i “Pishtacos”, i “Vampiri Bianchi” pronti a far pezzi gli indios per farne unguenti e filtri magici) col fatto che le popolazione Sudamericane erano incivili e dedite allo Ius Primae Noctis ed ai sacrifici umani e ci voleva qualcuno che ne spodestasse le elite corrotte e malvagie.

Inoltre proprio perché entrato nel novero della “Cattiveria degli altri” lo ius primae noctis divenne il tipico espediente letterario per mostrare un signorotto malvagio e crudele, arrivando persino al cinema in film come il Braveheart di Mel Gibson.

Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o con una donazione PAYPAL.

Ultimi Articoli