La foto delle donne Iraniane in minigonna degli anni ’70 è vera. Non ci sarebbe niente da aggiungere, per quanto comprendiamo data la natura repressiva del regime di Teheran che spinge alcuni commentatori a chiederci lumi.
Parliamo di foto reperibili sui social e sulla stampa sulle quali non ci dovrebbe essere dubbio alcuno. Quello che è avvenuto con l’avvento della “Rivoluzione Khomeinista” rappresenta, a tutti gli effetti una forte involuzione teocratica della società.
Partiamo quindi da un fondamentale presupposto: la società Persiana (aka Iraniana) precedente alla rivoluzione Islamica del 1979 era sostanzialmente diversa dall’attuale.
Come ricordano biografie illuminate come “Persepolis” di Marjane Satrapi, la società Persiana era in molti versi molto più moderna e occidentale, dove antichi precetti di bellezza si univano a forme di moda tipiche del mondo avanzato dell’epoca.
Sì, permaneva nell’immaginario collettivo la bellezza come rappresentata da un incarnato bronzeo e sopracciglia ravvicinate, spesso infoltite a matita quando possibile, ma essa si univa a linguaggi estetici occidentali.
Specialmente quando lo Scià di Persia Reza Pahlavi e suo figlio avevano già cominciato dagli anni ’30 una politica progressista nei confronti della donna, ad esempio con l’abolizione del velo islamico e l’apertura all’istruzione Universitaria della donna.
Le sacche di regresso che sarebbero sfociate nella “Rivoluzione Iraniana” erano ancora presenti, si badi, con donne che preferivano restare a casa piuttosto che togliersi il velo.
Ma per tutti gli anni ’60 era tutt’altro che inconsueto imbattersi in donne in minigonna, donne con trucco e parrucco modernissimi e toilettes sfolgoranti, donne alla moda e donne in ogni occasione mondana che un paese libero concede.
Tutto cambiò con la rivoluzione Iraniana (di ispirazione religiosa, nazional-liberale e marxista), col paradosso di vedere donne col pugno chiuso alzato invocare il velo Islamico contro il quale le loro nipoti oggi muoiono in piazza quando non vengono brutalmente sfigurate da pallottole volutamente sparate ad altezza di visi, seni e genitali.
Arriviamo così al 1979, con la presa di potere del regime degli Ayatollah.
Se ancora nel 1979 era possibile a personalità come Oriana Fallaci togliersi il velo di fronte all’Ayatollah in segno di sfida, nel corso degli anni l’obbligo si insuò strisciante.
Prima come “cortesia”, poi come “precetto religioso” che tutti i “bravi cittadini” erano stimolati a imporre alla donna per rispetto al Corano ed alla religione e, infine, dagli anni ’80 in poi un vero e proprio giogo sotto il quale incatenare la donna, obbligo tra gli obblighi disumanizzanti che portano oggi le donne Iraniane in piazza.
Ci segnalano i nostri contatti un post X secondo cui le foreste in Antartide 90 milioni di anni fa negano…
A volte capita che alcuni tormentoni social, nati prevalentemente per scherzo ed ironia, finiscano per instaurare "false verità" nella mente…
Ci segnalano i nostri contatti un post X che nega l'esplorazione spaziale dichiarando che le fasce di Van Allen friggono…
Ci segnalano i nostri contatti un improbabile video della "pala eolica che gira senza vento", che confidiamo avere natura di…
Ci segnalano i nostri contatti una condivisione virale per cui una suora ha davvero detto che con una scatoletta di…
Ci avete segnalato una notizia che sembrava troppo assurda per essere vera, ma lo è: Elon Musk ha creato una…