La foto della Serracchiani con le bandiere della X Mas non è quello che sembra
La foto della Serracchiani con le bandiere della X Mas non è quello che sembra, o meglio, non esistono cose semplici sulla Rete. Ci è stata infatti segnalata una foto, raccolta in una screenshot di un Tweet retwittato in una inception dell’uccellino blu di Elon Musk dove Deborah Serracchiani, attuale segretario del PD, appare accanto a delle bandiere della X MAS.
Il riferimento è, ovviamente, un benaltristico richiamo alla vicenda Montesano, allontanato dalla trasmissione “Ballando con le Stelle” per aver indossato una maglietta col riconoscibile logo.
Ovviamente, due storti non fanno un diritto, e in una società di adulti avremmo dovuto aver superato la fase del “Signora maestra, non è giusto che mi caccia perché ho detto cu*o, Gigetto ha detto cu*o tre volte ieri e nessuno gli ha detto niente” intorno alla seconda elementare.
Eppure non sempre accade.
La chiave della vicenda è che sì fisicamente c’erano bandiere “sospette” accanto a Deborah Serracchiani, ma fisicamente e non moralmente, tematicamente o anche solo in modo gradito.
La foto della Serracchiani con le bandiere della X Mas non è quello che sembra
Ogni buona notizia, amiamo ricordare, dovrebbe contenere chiaramente un cosa, un dove, un quando, un chi, un quando e un perché.
Le condivisioni social giocano sull’assenza di questi elementi. Che possiamo reperire cercando la fonte originale dal collettivo Wu Ming. In un post del 2016
Post che disvela il mistero nel seguente passaggio
Come risultato abbiamo il paradosso per cui ogni 10 febbraio, nell’anniversario del trattato di pace, il presidente PD della regione FVG Debora Serracchiani si reca alla foiba di Basovizza accanto ai labari della Xª MAS, davanti ad un monumento la cui attendibilità storiografica è controversa, mentre il 2 aprile, anniversario della strage del Poligono di Opicina (a pochi chilometri da Basovizza), dove i nazifascisti massacrarono per rappresaglia 71 persone, nessuna autorità politica o istituzionale si fa viva.
Ovviamente parliamo della “Giornata del Ricordo”, il 10 Febbraio, dedicata alle vittime delle Foibe, dell’Esodo Istriano, Fiumano, Giuliano e Dalmata e delle vicende del confine orientale.
Col piccolo paradosso che ne consegue evidenziato dal collettivo Wu Ming all’epoca: paradosso indipendente dalla volontà dell’allora Presidente del Friuli Venezia Giulia.
Quello dove le celebrazioni in memoria delle Vittime delle Foibe, che in quanto momento di ricordo civico e nazionale sono presidiate dalle autorità, sono anche oggetto delle attenzioni di gruppi di estrema destra e nostalgici vari (con bandiere della X MAS e simili) in quanto inglobate sovente da una campagna identitaria.
Il che non significa che per osmosi le bandiere si trasmettano alla Serracchiani: significa che alle celebrazioni in memoria delle Vittime delle Foibe, è inevitabile imbattersi anche in contestazioni.
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