La finta neve nei film di Hollywood prima della CGI e la tecnologia moderna
Per la rubrica divulgazione e false credenze di oggi, dato il clima ancora vacanziero che con l’Epifania ci si appresta lasciare, parleremo della finta neve nei film prima della CG.
Oggi avere una nevicata in un film è semplice, basta un click. Ieri? Era molto più complicato, a volte assai pericoloso.
La finta neve nei film di Hollywood prima della CG
Fiocchi bianchi convincenti si potevano ottenere con le fibre di amianto, materiale di cui oggi conosciamo la tossicità ma ieri no. Abbiamo già parlato del fatto che il Mago di Oz usasse l’amianto non solo per le scene in cui era necessario mostrare nevicate, ma per i costumi (vedi lo Spaventapasseri) e per la scopa della strega cattiva.
Per essere precisi costumi e scopa erano di fibre di amianto, la neve usata in molti film dell’epoca erano cristalli di crisotilo, o “amianto bianco”, simili alla distanza di ripresa a veri fiocchi di neve ma ovviamente più pericolosi.
E furono proprio i vigili del fuoco (che all’epoca usavano l’amianto per le loro divise protettive) a suggerirlo: l’alternativa erano i fiocchi di cotone, esteticamente validi ma in grado di trasformare ogni scena natalizia in un rischio di incendio.
Potevi quindi scegliere negli anni ’30 tra rischiare di morire bruciato subito o sviluppare un mesotelioma più tardi.
Ma le alternative non erano meno strane. Nel Dottor Zhivago (1965), Mosca innevata fu ricostruita in un set fotografico a Madrid cosparso di polvere di marmo.
Charlie Chaplin preferiva lavorare con sale e farina mentre Frank Capra in La vita è meravigliosa mescolò polvere da estintore con acqua, zucchero e sapone e l’occasionale intonaco su alberi e case, mentre il celebre film di Superman del 1978 usava semplicemente sale, molto sale (col rischio di danneggiare scarpe e strumenti metallici) con la “Fortezza della Solitudine”, la dimora artica di Superman eretta non in ghiaccio e speciali “Cristalli di Krypton” ma plexiglass.
Fu proprio il foamite di Capra l’ispiratore dell’approccio moderno, ovvero dei tentativi di ricostruire una neve verosimile e atossica. Attualmente ci sono compagnie che producono materiali appositi dall’aspetto della neve, come lo SnowCel, fatto di carta riciclata per 120$ ogni pacco da dieci chili e, naturalmente, la CGI.
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