La Finlandia annuncia formalmente l’ingresso nella NATO, e siamo di fronte ad una svolta storica. Uno di quei momenti che, come tanti momenti storici, nella loro grandezza vengono coperti dal rumore e dalle voci dei favorevoli e contrari quando accadono, ma che i nostri discendenti conosceranno e studieranno.
La caduta del Muro di Berlino, la fine dell’URSS, ed ora la Finlandia nella NATO.
“È un giorno storico, una nuova era si apre”
Ha annunciato il presidente Sauli Niinistö in conferenza stampa, assieme al Primo Ministro Sanna Marin. Un discorso memorabile come memorabile è stato il momento, che ha posto l’accento sull’importanza del processo democratico in Finlandia e come l’ingresso nella NATO sia stato punto di sintesi e accordo di una decisione popolare.
Siamo in un’Europa e una comunità internazionale lavorata ai fianchi da decenni di fake news, tentativi di indebolire e delegittimare la comunità internazionale col peso delle armi e il peso delle bufale.
Vere e proprie “Fabbriche dei Troll”, censite dai principali organi di informazione, che hanno contribuito a delegittimare le istituzioni, spesso in modo grottesco e pedestre ma efficace nel “popolino”. Ricorderemo sempre l’improbabile “Lettera di Putin ai bravi cittadini del mondo”, centone della propaganda che descrive un allucinato Putin Dio-Imperatore dell’Umanità come nella saga di Warhammer pronto a sottomettere i “Poteri Forti” nel mondo, schiacciarli sotto lo stivale per l’eternità e promettere a chi si farà “Quinta Colonna” e seguace felicità eterna.
Non è un caso che la Finlandia sia nota per essere uno dei pochi paesi impermeabili alle Fake News, vincitrice della Guerra al Falso grazie ai suoi investimenti in cultura e istruzione specifici.
Nasce ora una Finlandia “protetta, parte di una regione nordica stabile, forte e responsabile”. Finlandia che ha restito alla montante onda di fake news.
Fake news che hanno distorto le parole dei suoi rappresentanti, raffigurandoli come terrorizzati da un Putin “Padre Padrone” e che hanno anticipato di molto la decisione dell’ingresso privandola di questo momento ragionato e collettivo.
Ma la Propaganda non si è fermata lì: coerentemente con quello che abbiamo visto essere la cifra di questo conflitto, la Finlandia è stata ingiustamente accusata di essere una nazione “nazista e con le armi al confine della Russia“
Nonostante tutto questo, la Finlandia ha resistito. Ora spetta al Parlamento ratificare la decisione, e presto seguirà la Svezia.
Entusiastico il supporto della NATO, qualche mugugno dalla Turchia, che sembra far presente l’insistenza di “associazioni terroristiche” nel territorio nordico.
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