La figuraccia di chi parla delle sardine photoshoppate nel Fossato del castello di Ferrara
Una vera e propria figuraccia, quella che vede protagonisti oggi 2 dicembre sui social coloro che stanno provando a sminuire l’appuntamento di Ferrara per le sardine. Come? Affermando che nelle immagini che circolano in rete ci sia un chiaro intervento con Photoshop, affinché le persone potessero aggiunte anche in aree dove sarebbero state fisicamente non collocabili. Una bufala che questa volta vede protagonisti gli accusatori e non gli accusati, un po’ come avvenuto questa mattina con la finta foto della piazza lasciata sporca a Milano dai manifestanti. Ma questa è un’altra storia e ne abbiamo parlato con un altro articolo.
L’inutile denuncia sull’utilizzo di PhotoShop per le sardine a Ferrara
Un contributo apprezzabile in questo senso è arrivato nelle ultime ore dai colleghi di Open. Per farvela breve, girano su Twitter e Facebook delle immagini che mostrano il fossato del castello di Ferrara durante la manifestazione delle sardine. Lo scopo di tale attività social è quello di evidenziare che la loro macchina propagandistica abbia collocato dei manifestanti anche all’interno del fossato, con il chiaro intento di rendere più attraente il colpo d’occhio della piazza.
Tuttavia, tali soggetti hanno utilizzato immagini a scarsa luminosità. Attraverso un’analisi più attenta degli scatti riguardanti il fossato del Castello di Ferrara, infatti, emerge che ma la massa di persone in realtà non si trovi sotto le mura della struttura. La giusta spaziatura del fossato è assicurata e, di conseguenza, non c’è stata alcuna alterazione della realtà tramite PhotoShop per mostrarci quante sardine abbiano partecipato all’evento in Emilia Romagna.
Come prova di quanto riportato oggi 2 dicembre in merito alla manifestazione delle sardine e della loro relativa collocazione nei pressi del fossato del castello di Ferrara, vi lasciamo ad un video che ci mostra come siano andate realmente le cose durante l’evento. Solo così si potrà percepire come siano le stesse foto che parlano di “ritocchi” rappresentino una bufala.
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