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La fakenews del veicolo Iveco abbattuto in Ucraina per le fonti Russe

Il veicolo Iveco abbattuto in Ucraina per le fonti Russe era un MLS Shield: questo rende un post rilanciato da alcune fonti, tra cui l’Ambasciata Russa stessa, degno di ufficiale smentita. Che è arrivata.

La fakenews del veicolo Iveco abbattuto in Ucraina per le fonti Russe

“L’ambasciata russa in Italia continua a mentire nella sua quotidiana propaganda pubblicando evidenti fake news. Le immagini dell’ultimo post non ritraggono dei mezzi Lince 4×4 Iveco, bensì blindati Mls Shield, come deducibile dal simbolo “Venom” riportato sulla fiancata.  Mezzi mai inviati all’Ucraina nei diversi pacchetti aiuti inviati all’Ucraina dal governo italiano”.”

Risponde dati alla mano il Ministero della Difesa.

Il veicolo Iveco abbattuto in Ucraina per le fonti Russe era un MLS SHIELD

Non è la prima volta che il nostro ministro Guido Crosetto si ritrova a smentire una fake news relativa a presunti armamenti inviati in Ucraina dal ministero Italiano e catturati.

Recentemente la smentita ha riguardato presunte “mine antiuomo”, la cui prova erano tre mine di cui due anticarro, intonse e che secondo le fonti russe sarebbero state costruite e vendute da una ditta che ha chiuso i battenti trent’anni fa.

Riconoscere l’errore in questo caso è tanto facile quanto usare la propria vista: il presunto veicolo Iveco abbattuto a Kiev per le fonti Russe non presenta i segni distintivi di un Lince né di altri veicoli Iveco.

È un MLS SHIELD, comprato in proprio dall’ex presidente Ucraino Poroshenko nel Luglio 2022. Il ministero precisa e ricorda infatti, ad ulteriore conferma della fake news, che parte delle foto provengono da un post pubblico dell’ex presidente Ucraino Poroshenko di Dicembre 2022

Sono quindi foto datate, riciclate e decontestualizzate: nella didascalia originale Poroshenko loda la corazza dei veicoli MLS SHIELD, prodotti sì dall’Italiana Tekne, ma su telaio Ford e non parte delle presunte “scorte militari Italiane” e la loro abilità nel salvare l’equipaggio da una frana e colpi di mortaio.

Colpi questa volta, va aggiunto, russi e reali.

Il ministro ha inoltre aggiunto che “l’Italia ha finora mandato aiuti militari all’Ucraina con 5 decreti” e che “il contenuto di questi cinque decreti è stato secretato dal governo precedente, che ha predisposto e realizzato quei decreti. Decreti a cui il governo in carica continua e continuerà a dare esecuzione in piena sintonia con il nostro Parlamento”. All’interno di questi cinque decreti, ha proseguito Crosetto, “c’erano anche sistemi di difesa controcarro del tipo di quelli di cui parla l’ambasciata russa. D’altro canto, dopo la scelta del governo russo di entrare nel territorio sovrano di un’altra nazione con truppe e mezzi terrestri, i Paesi che hanno scelto di aiutare l’Ucraina a difendersi hanno inviato le armi necessarie a fermare quel tipo di attacco. Ricordo all’ambasciata russa che, se i loro carri armati fossero rimasti in Russia, le armi fornite all’Ucraina per potersi difendere, e dunque per poter sopravvivere, sarebbero rimaste nei magazzini delle nazioni che le avevano in dotazione”.

Conclusione

Il veicolo Iveco abbattuto a Kiev per le fonti Russe in realtà un MLS SHIELD, comprato in proprio e mediante una sottoscrizione dall’ex presidente Ucraino Poroshenko a luglio, e le cui foto sono state inizialmente pubblicate dallo stesso in un Post di Dicembre dove lodava il fatto che la corazza abbia salvato l’equipaggio interno da colpi di mortaio e una frana.

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