La fakenews dei francobolli Ucraini che celebrano i collaborazionisti ritorna, e lo fa dopo anni di distanza.
Per essere precisi nel 2019, quando a diffondere la bufala fu l’Ambasciata Russa in Sudafrica, abituandoci ad un copione che avremmo visto in altre occasioni a base di “fontirusse” tracimate nelle fonti ufficiali a dare loro una patina di “ufficialità”.
Della notizia se ne occupò a suo temo il portale Stop Fake, a causa dell’amplissima diffusione che, come sovente accade in questi casi, coinvolse anche illustri “spunte blu” Italiane tratte in inganno.
La narrativa tipica delle “fonti russe” per cui l’Ucraino è un “nazista per natura”, crudele e malvagio aiutato da un Occidente non meno nazista, posto in un universo colpo di malvagità e nazismo che vuole annientare i poveri, eroici, gloriosi cittadini russi ed il loro amato Leader Vladimir Putin è infatti un parto diretto di Euromaidan, estremo tentativo della Russia di cercare lo scontro con l’Ucraina e manipolare l’opinione pubblica.
Circostanza corroborata da un titolo clickbait dove le affermazioni delle autorità civili Ucraine per cui sia l’URSS che gli occupanti nazisti hanno inflitto sofferenza agli Ucraini per Ria Novosti è diventata una sorta di “endorsement al nazismo”
Sarebbe bastato controllare sul sito di Ukroposta, la posta Ucraina divenuta famosa per i francobolli ispirati all’affondamento della Moskva (di cui lo scrivente possiede una sestina intera) per riscontrare la completa assenza del prodotto filatelico.
Come inoltre è possibile riscontrare dalle sestine ormai salite di prezzo e diventate investimento e ricordo della Moskva, disponibili sui vari siti di collezionismo, le sestine di Ukroposta riportano tutte l’indicazione della serie e della data di stampa, assenti nei presunti “francobolli Ucraini che celebrano i collaborazionisti”.
Nonché, sul singolo francobollo, come è uso delle poste mondiali, l’anno di stampa.
Cosa che chi vi scrive ha avuto modo di verificare raffontando le copie visibili nei vari cataloghi online con la sua brava sestina sotto plexiglass.
Anche Ucroposta, come molti uffici nel mondo, offre la possibilità di stampare francobolli personalizzati, ma attenzione, questi non possono riportare motivi politici.
E se fossero francobolli di Ucroposta, la sestina riporterebbe i dati di stampa, codice di riferimento e anno sul singolo francobollo, cosa che abbiamo visto non essere accaduta.
La soluzione si rivela in un post Facebook del 2018 dell’autore autoconfesso delle stampe. Che dichiara di aver agito in proprio e che Ucroposta non avrebbe mai stampato o approvato i francobolli.
Circostanza che, come abbiamo dimostrato, avrebbe reso la sestina non così evidentemente “difettosa e amatoriale”, ma assistita dai crismi del caso.
Nelle risposte ai Tweet che hanno ridiffuso la fake nell’immediato spicca infatti il parere del giornalista Johnatan Brunson, che (a questo punto non allontanandosi dal vero) ipotizza un “falso d’autore” creato con un kit fai da te a scopo provocatorio.
I presunti “francobolli Ucraini che celebrano i collaborazionisti” non sono stati mai emessi da alcuna autorità Ucraina. Si tratta di una fake news datata nel tempo.
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