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La fake news del Garante dell’Infanzia dell’Umbria che apre al sesso con gli animali

Ci segnalano un post X riportante inoltre simboli legati ad un gruppo Telegram contenente un post del Garante dell’Infanzia dell’Umbria che apre al sesso con gli animali.

La fake news del Garante dell’Infanzia dell’Umbria che apre al sesso con gli animali

La didascalia ribadisce che siccome lo scrivente l’ha “trovato su ANSA” questo sarebbe garanzia di veridicità.

Ma evidentemente lo scrivente si è limitato ad una sola lettura, peraltro disinformata, del titolo, nonché dell’articolo (riportato peraltro nella didascalia) che dice l’esatto opposto.

La fake news del Garante dell’Infanzia dell’Umbria che apre al sesso con gli animali

La notizia indicata è di Luglio del 2021, e riguarda una contestazione che Maria Rita Castellani, Garante per l’infanzia dell’Umbria, rivolse in un testo inviato ai mezzi d’informazione sul disegno di legge Zan.

Argomentazione basata sul concetto di “argomento per assurdo”, ovvero bocciare o criticare un concetto basandosi non sugli effetti immediati, ma presentando e paventando i possibili effetti che il concetto potrebbe avere in futuro anche distante se approvato.

Secondo la d.ssa Castellani a questo punto

A partire da queste considerazioni preliminari si deduce che il sesso biologico non avrà più importanza dal punto di vista sociale perché conterà soprattutto il sesso culturale cioè quello percepito come, d’altra parte, si potrà scegliere l’orientamento sessuale verso cose, animali, e/o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia come l’incesto non saranno più un tabù, ma libertà legittime. Questo scenario non è così improbabile e non deve stupire nessuno, poiché già da anni, in alcuni Paesi europei si sono avanzate proposte di legge in questo senso per poter avere rapporti sessuali con bambini.

L’intento del gender è quello di eliminare il concetto binario del maschile e del femminile per un individuo ibrido, che può scegliere tra 58 identità distinte, esistenti separatamente o insieme, ma anche nessuna, quando si desidera essere fluidi. A questo punto la confusione è totale e il disordine ontologico prende il posto di ogni ordine naturale. Siamo nel caos antropologico che si oppone totalmente al bisogno primario del bambino che è anzitutto quello della stabilità affettiva e della chiarezza identitaria nella distinzione dei due sessi genitoriali.

È evidente che non solo la stessa non è a favore del sesso con gli animali, ma anzi è contraria ed accusò dall’alta tribuna della stampa il DDL Zan di aprire la strada alla zoofilia, la poligamia, l’incesto e la pederastia.

Argomentazione questa che all’epoca le suscitò le più aspre critiche dell’allora maggioranza e da diverse associazioni: l’associazioen Omphalos LGBT ed altre cinquanta associazioni sottoscrissero infatti una nota firmata da 300 esperti, accademici e cittadini, inviata al Garante dell’Infanzia, al Presidente dell’Asssemblea Legislativa Umbra ed ai Capigruppo per chiedere le dimissioni della stessa, nonché una segnalazione all’UNAR per “discorso di odio a livello istituzionale”, negando la portata del ragionamento “per assurdo” e ribadendo che tali “obiettivi” non erano quelli previsti dal DDL Zan.

Le parlamentari e i parlamentari del MoVimento 5 Stelle del gruppo Pari Opportunità si unirono alla richiesta di dimissioni.

Conclusione

La frase attribuita al Garante dell’Infanzia dell’Umbria D.ssa Castellani non esprime il suo pensiero, ma esprime il suo timore che il DDL Zan, ove passato, avrebbe portato alla zoofilia ed alla pederastia, accusa ampiamente combattuta dall’attuale maggioranza e dalle associazioni di categoria che la ritennero infondata.

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