Ci segnalano i nostri contatti il caso di una presunta dichiarazione del British Medical Journal contro i vaccini, oggetto di una serie di domande e quesiti. Social e non sono.
Domandare è lecito, rispondere è cortesia: su questo nessuna questione.
Problema fondamentale: la presunta “dichiarazione del British Medical Journal contro i vaccini” dice in realtà l’esatto contrario.
Esiste un testo critico contro i vaccini, ma è un testo di risposta alla dichiarazione stessa, ovviamente, una replica individuale e quindi da intendersi rigorosamente come tale.
Nasce tutto da un testo pubblicato dal BMJ, ottenuto interpellando quattro professionisti. È facilmente reperibile al link evidenziato, ed il suo titolo è “Do doctors have to have the covid-19 vaccine?” (“I medici devono vaccinarsi contro COVID19?”)
Sono quattro risposte, e tutte positive.
La prima è del dottor Vageesh Jain, University College di London che sostanzialmente dichiara che in assenza di un obbligo di legge esiste un obbligo morale alla vaccinazione.
Altresì dichiara che la possibilità di leggeri effetti collaterali e i dubbi su eventuali effetti collaterali superano di gran lunga la certezza degli strascichi di un contagio da COVID19, e misure come la vaccinazione obbligatoria del personale sanitario diventerebbero giustificate dai vantaggi alla popolazione.
La seconda è del Colin Melville, General Medical Council, che si appella invece alla autorità morale del medico, dichiarando che un medico vaccinato è sostanzialmente colui che darà il buon esempio alla popolazione, dimostrando coi fatti quello che in tutta coscienza non può limitarsi solo a predicare.
La terza è del dottor Rob Hendry, Medical Protection Society, il quale pur rispettando il diritto di scelta invita eventuali medici non vaccinati a essere pronti in ogni momento a spiegare le ragioni del loro rifiuto e giustificarsi offrendo un rendiconto delle misure messe in cantiere per limitare il contagio per se stessi e gli altri nonostante la mancata vaccinazione.
La dottoressa Sarah Ali, Royal Free London NHS Foundation Trust, insiste sul fatto che essendo il personale medico a contatto con soggetti fragili e debilitati, il suo dovere di tutelarli passa anche dal vaccino.
Soggiunge comunque che una simile decisione a parer suo non andrebbe presa di imperio, ma con un dibattito ed una corretta informazione che spazzi via ogni dubbio ed esibisca i vantaggi della vaccinazione senza dover arrivare fino all’obbligo di legge.
Ora, abbiamo quattro pareri favorevoli, persino concilianti.
Da dove salta fuori il parere negativo? Sicuramente non dal testo. “Do doctors have to have the covid-19 vaccine?”
Il parere negativo nasce da una missiva scritta dalla dottoressa K. Polyakova, pubblicato dalla rivista come risposta rapida.
Insomma, una sorta di posta del lettore.
Replicare è sempre lecito: e la replica, leggerete, si basa su argomenti che comunque conosciamo. Come il fatto che alcune persone possano contrarre la malattia dopo la vaccinazione.
O la menzione di “malattie dopo la vaccinazione in numeri senza precedenti”, senza però indicazione del numero e del precedente.
O il paragone con l’influenza stagionale, che, sia pur contagiosa, non ha il problema di essere una malattia sostanzialmente esistente nel panorama umano da poco più di un anno e con una rapidità di contagio tale da mandare i sistemi sanitari locali in panne (vedi recente esempio nel palermitano).
Come ha detto nel paper originario la dottoressa Ali, siamo anche noi più che aperti ad un dibattito.
Ma che non sia un dibattito basato su un muro contro muro nel quale anche le premesse diventano sfumate.
Partiamo dal fatto che il paper “Do doctors have to have the covid-19 vaccine?” (“I medici devono vaccinarsi contro COVID19?”) si esprime sostanzialmente con un “Sì, ne vale la pena”
Ed esistono risposte negative a quel paper.
Dire il contrario non aiuta nessuna delle due posizioni.
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