La curva di Laffer è stata ideata dall’economista statunitense Arthur Laffer, ha una forma a campana (una “U” rovesciata) e mette in relazione l’aliquota di un’imposta ed il gettito che da questa ne deriva, di cui lo Stato beneficia.
L’idea alla base di questo strumento è di semplice comprensione:
1) Nel primo tratto (ascendente) della curva, vi è spazio per un aumento dell’aliquota che si riflette in un effettivo aumento delle entrate fiscali per lo Stato;
2) Nel punto di massimo della curva, si ha quell’aliquota per cui sono massimizzate, appunto, le entrate fiscali;
3) Nel secondo tratto (discendente) della curva, ed è questa la particolarità di questo strumento, ulteriori aumenti dell’aliquota, non aumentano il gettito fiscale, ma paradossalmente lo riducono!
Riguardo al terzo punto infatti, secondo Laffer, se l’aliquota di un’ imposta è fissata oltre un certo livello (e quindi nel tratto discendente della curva e dopo il punto di massimo), ridurre tale aliquota potrebbe determinare non una riduzione, bensì un aumento del gettito fiscale per lo Stato.
L’argomentazione dell’economista a sostegno della sua tesi è la seguente: immaginando un prelievo fiscale del 100% (il punto più a destra della curva), nessuno sarebbe disposto a lavorare, visto che il suo intero reddito finirebbe nelle casse dello stato. Non esisterebbe attività economica.
Con aliquote inferiori al 100%, ma comunque alte, per qualcuno potrebbe essere conveniente lavorare, ma il pericolo è quello di generare evasione o elusione fiscale vista l’elevata imposizione. Per lo stato sarebbe quindi ancora redditizio abbassare l’aliquota.
Ad oggi nessuno conosce un livello ideale (il punto di massimo della curva) di imposizione.
In realtà, la situazione presentata da Laffer è troppo semplificata: talvolta l’abbassamento dell’imposizione può avere effetti devastanti per il bilancio dello stato proprio in virtù del fatto che nessuno conosce il livello ottimale.
Non mancano infine ulteriori critiche in merito all’effetto che l’imposizione ha sul mondo del lavoro e che meritano un’analisi più approfondita.
Diminuire o aumentare l’imposizione fiscale?
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