Ci segnalano i nostri contatti una foto di una camponessa di salto con l’asta transessuale, coi genitali maschili in vista. Esaminando la foto possiamo riscontrare una lunga serie di anomalie visibili che dovrebbero bastare a identificarla come falso, e neppure troppo elaborato.
Ma possiamo andare con ordine.
Innanzitutto la presunta atleta transessuale ha il logo della Federazione Sportiva Russa, che semplicemente non è stata ammessa alle Olimpiadi. La presunta atleta non avrebbe quindi potuto indossare quella maglietta.
Il pene visibile nella foto è evidentemente aggiunto con un goffo fotoritocco con programmi poco elaborati, come quello della presunta “Samira Buzbab” e quello aggiunto ad una foto del personaggio politico e conduttrice televisiva Vladimir Luxuria.
Infine viso e corpo sono dell’atleta Yelena Isinbaeva, due volte campionessa olimpica, ritiratasi nel 2016 per superamento dei limiti di età e ironicamente finita sotto lo scrutinio di associazioni LGBTQ per posizioni ritenute omotransfobiche che ha attribuito ad una sua “difficoltà nell’esprimersi in lingua inglese”.
Come molti atleti non più attivi nello sport ma comunque parte del mondo sportivo, attualmente Yelena Isinbaeva si occupa sempre di sport, ma in un ruolo tecnico e manageriale come parte della Commissione Atleti del CIO, secondo il costante uso (dettato dalle enormi competenze maturate sul campo) che vede gli atleti “in pensione” divenire allenatori, manager, procuratori sportivi o parte dei comitati di gestione in modo da riversare nella teoria gli insegnamenti ottenuti in anni di pratica, conservandoli così per le future generazioni.
Una persona lontana anni luce dal profilo di una presunta “atleta transessuale non operata”, e che infatti non lo è.
La campionessa di salto con l’asta transessuale semplicemente non esiste: la sua effigie è stata ottenuta manipolando in modo volutamente grottesco una foto di Yelena Isinbaeva, attuale membro della Commissione Atleti del CIO, negli anni in cui ella era ancora atleta attiva nelle competizioni, prima del suo ritiro dallo sport attivo.
La foto fa parte di un ricco filone, da noi esaminato, di foto di atlete e personaggi pubblici con varie modifiche sul pube, da scritte transfobiche a peni applicati col fotoritocco, con nomi e identità inventati, e confluito nelle assurde accuse rivolte ad Imane Khelif.
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