Non ci stancheremo mai di dirlo: viva lo “slow journalism”. Se hai la notizia rovente tra le mani, lo scoop troppo virale per essere vero, la “bomba” da milioni di likes, assai probabilmente sei di fronte ad una fake news (pubblicata qui e qui) che non reggerà la verifica. Possiamo capire che dichiarare l’evirazione di Alessandro Impagniatello abbia tutti i requisiti per la viralità, nessuno escluso.
Quello che non possiamo accettare che è che nessuno si sia preso il tempo necessario alla verifica.
La genesi della bufala è l’edizione moderna del telefono senza fili splatter: succede che l’influencer e opinionista Guendalina Canessa lancia una Instagram Story secondo cui qualcuno le ha detto che i carcerati hanno evitato Alessandro Impagnatiello ma la notizia non è uscita.
Tra i commenti alla story arriva una fan pronta a giurare che una guardia che è “marito di una cliente” la ha confermato tutto con tanto di “viva la giustizia carceraria”.
Anni di meme “posso confermare tutto ero un testimone/la vittima/l’arma del delitto” non vi hanno insegnato nulla.
L’ovvia bufala del Giustiziere, la narrazione virale in cui un soggetto universalmente indicato come malvagio (e qualcuno in prigione per l’omicidio della compagna incinta agli occhi del pubblico lo è sicuramente) viene sottoposto a torture e punizioni popolari che ne esorcizzano il male dando al lettore un senso di catarsi.
Sostanzialmente leggendo le torture e le mutilazioni inflitte al personaggio principale, le si rende partecipi della stessa consentendo loro di sfogare i sentimenti negativi provocati dalla presenza dello stesso.
Problema
A smentire invece categoricamente la notizia è il garante dei detenuti del Comune di Milano Francesco Maisto raggiunto dai nostri microfoni: “Non è vero nulla, si tratta di una grandissima bufala. Impagnatiello sta bene e si trova in un reparto separato del carcere e monitorato” .
Riporta il Riformista che ha preferito attendere prima di lanciare lo scoop e quindi tirare una secchiata d’acqua sulla viralità.
Il bizzarro telefono senza fili che si conclude con la notizia di Alessandro Impagnatiello evirato in carcere è una fake news.
Entrambe le testate indicate inizialmente, a seguito della pubblicazione da parte de Il Riformista della smentita del garante hanno rettificato la notizia.
Resta sempre aperta la doverosa domanda: perché non verificare prima, uscire, nel caso, solo poi?
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