La bomba sul 41% di vittime della quarta dose è un errore di calcolo, ed anche uno abbastanza banale. Si parte da un Tweet che ci è stato segnalato, risalente a una catena di post rimossi.
E, ovviamente, una fake news nata da un errore di calcolo, ed anche particolarmente brutale.
Lo studio che viene, a torto, invocato è quello di cui abbiamo parlato in un precedente articolo.
Uno studio lapidario, titolato “nessun aumento di malattie cardiache tra vaccinati”.
Come si sia arrivati da “nessun aumento di malattie cardiache tra vaccinati” a bomba sul 41% di vittime della quarta dose è un fenomeno inspiegabile se non si tiene conto di quanto dichiarato ai colleghi del circuito IDMO.
Succede che per un errore di calcolo, anche palese, chi ha riportato la notizia ha correlato il numero totale dei vaccinati con quarta dose col numero di decessi.
Creando quindi una correlazione del tutto spuria che di fatto dichiara decedute persone vivissime dopo la quarta dose.
Una correzione successiva ammette e dichiara l’errore, dichiarando però però una presunta inferenza maggiore di problemi cardiovascolari nei soggetti con quarta dose.
Risultato anche esso spiegabile con una aberrazione statistica ben nota agli autori dello studio
“Questo dato controintuitivo è dovuto a un bias epidemiologico causato dalle restrizioni attuate durante l’emergenza: l’83,2% delle persone vaccinate che non ha contratto il Covid ha ricevuto almeno tre dosi di vaccino: chi ha ricevuto solo una o due dosi non ha completato il ciclo vaccinale, o perché è deceduta o perché è stata scoraggiata dall’insorgenza della malattia”, commenta il coordinatore della ricerca Lamberto Manzoli, sottolineando come la ricerca mostra chiaramente che sebbene ci siano stati casi isolati negativi, “il profilo di sicurezza dei vaccini utilizzati durante la pandemia è stato confermato: sarà ora importante continuare il follow-up su un periodo più lungo”.
Confermando quindi la rilettura del dato.
La bomba sul 41% di vittime della quarta dose è un errore di calcolo, ulteriori interpretazioni contrastano contro le metodologie indicate nel report stesso.
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