Editoriale

La beffa delle discoteche rimaste chiuse e la grande occasione persa.

Dopo l’annuncio da parte del Governo delle misure previste nel nuovo Decreto, nei social e non solo si stanno scatenando a riguardo delle accese discussioni, talvolta furiose. L’introduzione del Green Pass per accedere a svariate attività sta evidentemente dividendo, ma c’è una categoria di lavoratori che non può nemmeno permettersi il lusso di discuterne. Niente da fare: al momento le discoteche rimarranno chiuse, con o senza Green Pass. In un momento in cui la curva dei contagi sta risalendo in modo consistente, la cabina di regia ha preferito optare per un approccio prudenziale. Ovvia e comprensibile la delusione degli operatori del settore, per i quali il Governo ha promesso dei ristori. Un triste epilogo per una storia che, invece, sembrava essere iniziata in tutt’altro modo: era stata proprio la politica, mesi fa, ad esprimersi più volte in favore di una riapertura dei locali da ballo e a vederci in essa un’opportunità per il tracciamento e la sensibilizzazione alla vaccinazione della popolazione più giovane. Anche il CTS aveva espresso parere favorevole alla riapertura, e anche scienziati notoriamente considerati molto “rigorosi”, come Massimo Galli. Molte discoteche si erano offerte per fare da apripista (in tutti i sensi) a iniziative di questo tipo, ma alla fine si è preferito non procedere in tal senso. Del resto, per un anno l’opinione pubblica si era convinta che la colpa della ripresa dei contagi durante l’estate 2020 fosse proprio delle (poche) discoteche (all’aperto), rimaste aperte per poco più di un mese. Il “caso Sardegna” poi, non fece altro che rafforzare questa convinzione, ma a ben guardare si è consapevolmente accettata l’idea di prendere per buona una clamorosa generalizzazione. Un anno dopo, nessuno può dire che questa volta i contagi siano ripartiti per colpa delle discoteche, per il semplice fatto che sono chiuse.

Gianluigi Ottomeni è un noto organizzatore di grandi eventi internazionali, e lo scorso 14 luglio, nel suo profilo facebook, ha scritto:

“Vi abbiamo proposto a fine Marzo di fare un esperimento, per utilizzare il Green pass nelle discoteche, vi avremmo aiutati a spingere i giovani a vaccinarsi e a fare in modo che molti di loro nel frattempo giravano avendo fatto il tampone pur di entrare in discoteca, probabilmente aiutandovi così anche per la riapertura delle scuole con molti giovani vaccinati in più.
Avete preferito tapparvi gli occhi pur di non ascoltarci dicendo alle discoteche di aprire come bar e ristoranti ma non fate ballare in pista, incentivando così nella disperazione a far aprire tutti senza regole.
Avete autorizzato maxi schermi, feste in piazza, assembramenti totali senza porvi nessun problema se non quello di dire adesso dopo la splendida cavalcata azzurra , abbiamo un problema di contagi.
Avete come sempre messo per ultimo il nostro settore ma soprattutto i giovani e le loro esigenze.
Avete voi per primi messo da parte la sicurezza e una gestione seria del divertimento
Prendete una decisione seria , in ritardo di almeno tre mesi , ma prendetela che siete ancora in tempo.”

La decisione, alla fine, è arrivata, e le discoteche rimarranno chiuse.

“Ma come? Vedo un sacco di storie Instagram con gente ammassata che balla nei locali!”. Certo: ma non si tratta di discoteche, oppure sono discoteche che hanno aperto ufficialmente “senza ballo”, dove alla fine si è ballato. Il tutto senza green pass, in barba a chi avrebbe lo avrebbe accettato pur di poter riaprire, ma che è rimasto chiuso in attesa di una data di ripartenza, che non è mai arrivata e che a questo punto si suppone non arriverà più. Il tutto mentre in tutto il Paese assistevamo ad assembramenti selvaggi e incontrollati che sono stati tollerati dalle istituzioni e dall’opinione pubblica.

Ora cosa accadrà? Niente, le discoteche rimarranno chiuse e verosimilmente continuerà ad essere premiato l’abusivismo. Non è quello che si può definire un gran bel segnale. C’è poi un altro aspetto che lascia perplessi: la scelta di tenere comunque chiuse delle attività può rivelarsi un clamoroso assist ai no-vax, infatti più di qualcuno sta iniziando a dire: “Se tengono chiuse le discoteche, allora il Green Pass non è poi uno strumento così sicuro come dicono. Vedete che i vaccini non  servono a nulla? Vi hanno ingannati, pecore!!1”.

Sulle discoteche, ma anche sugli altri grandi eventi rivolti ai giovani, si è forse davvero persa una grande occasione. Forse nel DNA ci manca un po’ di lungimiranza.

 

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