E così siamo tornati, come i Vendicatori davanti a Thanos, alla burla del comune Boion Polesine contro il giostraio Romano Yuri. Boion Polesine, celebre comune inventato nato all’ombra di Bugliano e simili che ha il suo “gimmick”, la sua precisa originalità.
Delle “grida”, finti manifesti murari firmati dai bizzarri personaggi dell’ennesimo “Mondo Piccolo” tra vizi (tanti) e virtù (poche) dell’Italiano medio. In questo caso una divertente stoccata al razzismo istituzionalizzato e una divertente e sordida storia di piccole vendette.
In questo capitolo della saga il sindaco di Boion Polesine decide di affiggere sui muri accuse passivo-aggressive al giostraio Romano Yuri, accusandolo sottilmente ma neppure troppo, di essere al comando di un’orda di arrotini pronti a rubare grondaie di rame incustodite, spingendo i cittadini a boicottare l’istituto delle giostre in toto.
Ovviamente, si tratta di una beffa destinata ad attirare attenzione nei commenti.
Come per il precedente caso del confessionale l’ordinanza del comune di Boion Polesine contro il giostraio Romano Yuri è una beffa.
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