Kazuki Tahakashi morto in mare: era il compagno di avventure di molti ragazzini degli anni ’90 ora adulti, e infatti è morto quasi 61enne (avrebbe compiuto gli anni a ottobre).
È stato ritrovato, ormai privo di vita al largo di una città costiera di Okinawa ancora vestito nella sua attrezzatura da Snorkeling. Le autorità locali stanno ancora indagando sulle cause del decesso, dato che il ritrovamento è avvenuto nella mattinata di ieri.
Non si esclude la tragica fatalità, ma al momento si batte ogni pista. Non ci sono testimoni del decesso, tranne per la persona che ha denunciato la presenza in mare di un cadavere galleggiante a trecento metri dalla costa.
Kazuki Takahashi era un uomo dei record. Per inquadrare i successi del sessantenne dobbiamo ripartire dagli anni ’90, l’epoca dove nel mondo del fumetto era tutto “estremo” e vivace.
Ed epoca che aveva ereditato dagli anni ’80 la tendenza ad un certo compiaciuto commercialismo. Come ai tempi di Go Nagai si creava un robot che potesse essere uno squisito giocattolo e poi lo si rendeva oggetto di una storia, anche negli anni ’90 la commercializzazione era un bonus gradito e ricercato.
In questo clima Kazuki Takahashi tirò fuori una storia che, a raccontarla oggi, vivresti una certa sospensione dell’incredulità ma che all’epoca attrasse e conquistò una intera generazione, spiccando sulla massa.
La storia di Yugi Mutou, un timido ragazzino che dopo aver ricevuto in dono un monile egizio ed aver chiesto allo stesso di poter diventare popolare e pieno di amici si ritrova posseduto dallo spirito di un antico Faraone (in seguito, nelle fasi finali della storia, munito del nome egizio “Atem”) che decide di aiutarlo punendo bulli e cattivi con la sua abilità nei giochi.
Qualsiasi tipo di gioco: carte, tavolo, dadi. Il Faraone organizzava sfide nelle quali metteva in palio la stessa anima (o la cattiveria) del malvagio e le vinceva con astuzia.
L’elemento commerciale arrivò dopo le prime fasi della serializzazione, quando Yugi e il Faraone cominciarono a dedicarsi ad un gioco di carte collezionabili, nella storia commercializzato da un giovane imprenditore e giocatore di carte rivale, sempre desideroso di confrontarsi con la bravura del Faraone e diventare campione nella sua stessa creatura.
Ovviamente una versione “reale” del gioco di carte preferito dai protagonisti varcò i confini, sorpassando la popolarità di giochi come Magic divenendo Guiness dei Primati come gioco di carte più venduto al mondo, pubblicato in 40 paesi.
Kazuki Tahakashi si dedicò in seguito a molte storie brevi, senza mai lasciare l’universo narrativo di Yugioh, che divenne un vero e proprio “manga generazionale” con generazioni di giocatori pronti a succedersi in stravaganti avventure in cui il destino dell’Umanità stessa (e spesso letteralmente) veniva deciso da un tiro di dadi o, il più delle volte, da una mano di carte assai fortunata.
La fortuna non ha purtroppo sorriso nel finale a Kazuki Tahakashi morto in mare a 61 anni. Ma indubbiamente è stata una vita che molti dei nostri lettori ricorderanno.
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