Johnatan Galindo, la Blue Whale Challenge e l’effetto emulazione
Ci segnalano i nostri contatti, perlopiù genitori preoccupati, l’insorgenza del fenomeno Johnatan Galindo.
Secondo chi diffonde questa notizia, un bizzarro figuro in grado di riattivare la Blue Whale Challenge, il più grande caso di costruzione circolare, enunciazione performativa o post-verità della storia di Internet.
Indispensabile premessa: cosa c’entra la Blue Whale Challenge con Johnatan Galindo?
Per coloro che avessero speso la calda estate del 2017 sotto un sasso, si diffuse rapidissima su Internet la notizia di una challenge, una sfida virtuale in cui dei non meglio determinati individui ti costringevano ad una serie di sfide sempre più grottesche fino al suicidio. All’epoca parlammo di costruzione circolare, cosa che funzionava così
- Al principio ci sono gruppi di giovani destituiti, abbandonati da società ed istituzioni, che si riuniscono nel loro disagio su VKontakte, una sorta di Facebook Russo. Tra questi giovani, molti sono i suicidi, molto è l’uso di droga e molti sono i comportamenti antisociali, a cagione della loro condizione borderline
- Interviene una narrativa, Blue Whale che, senza alcuna fonte, romanticizza in qualche modo tale violenza e sofferenza creando una intera mitologia pagana al riguardo, che comprende riti segreti e veri e propri giochi segreti al comando di malvagi “Maestri dei Giochi”. Al principio, non vi è prova di tutto questo se non la narrativa stessa
- La narrativa, con la mediazione di autori di gruppi poco scrupolosi e vogliosi di “far numero e cassa” arriva ai giovani destituiti e poveri su cui è stata cucita, e questi, nel disperato bisogno di appartenere e di vincere il proprio dolore tipico del ragazzo destituito la cui antisocialità è essenzialmente un grido di aiuto, accettano parte della narrativa di Blue Whale facendola propria.
A questo punto siamo di fronte al proverbiale ouroboros, un osceno serpente che divora la sua stessa coda, una bufala che si fa Verbo e viene accettata dai soggetti a cui è stata offerta, donando loro stilemi e ritualità che aggravano il loro disagio.
In più, possiamo notare una forte componente dell’effetto Werther, la teoria per cui un suicidio che riceve risalto nei mass media può provocare e incitare una catena di suicidi in soggetti predisposti, con la differenza che questa volta non solo c’è l’effetto traino dei media, ma un’intera narrazione cui attingere.
Alla fine il Blue Whale Challenge divenne un pericolo perché il pubblico facilmente impressionabile dei Social trovò la narrazione inventata così accattivante da decidere di provare ad incarnarla, anche solo sotto forma di perverso gioco.
Due anni dopo è successo lo stesso fenomeno. Lo stesso, identico fenomeno, con una spruzzata di 4chan e di Momo Challenge.
Chi o cosa è Johnatan Galindo
Partiamo da un punto focale: Johnatan Galindo non esiste. Non come persona. Si applica il Cosa.
Johnatan Galindo è una costruzione, un meme nato nelle lande di 4chan e diffuso tra il giovanissimo e impressionabile pubblico dei TikTok da gente dal dubbio gusto dell’umorismo che un tempo chiamammo griefer rubando il termine al mondo dei videogiochi.
Laddove nei videogiochi griefer è il giocatore che trae piacere non dal divertirsi in un gioco per giocatori plurimi, ma rovinando l’esperienza di gioco a tutti, nelle bufale il griefer è qualcuno che gode nel creare bufale che danneggino, spaventino o causino danni materiali o anche solo morali a chi ci cade.
Esempio particolarmente grave all’epoca del Blue Whale fu il gioco delle fatine di fuoco, una serie di messaggi che incitavano le bambine a giocare col fuoco per imitare le fatine delle loro serie televisive preferite. Altri esempi di griefing sono quelli del meme che invitava a versare acqua gelata nell’olio bollente per “migliorare la frittura” (ottenendo incendi e ustioni…) o recarsi negli uffici del proprio comune esibendo un barattolo di feci canine appena raccolte per ricevere in cambio una ingente somma di danaro.
Quindi abbiamo Johnatan Galindo, un personaggio che definiremmo una specie di Pippo sotto acidi
Che, come nella Momo Challenge, apparirebbe ai ragazzini per incitarli ad atti di suicidio e pedofilia.
Naturalmente, come ben ricorderete, Momo tra le sue numerose qualità aveva il non esistere, così come Galindo.
“Momo” era infatti la grottesca raffigurazione artistica di una Ubume, un demone nato dall’anima persa di una donna morta di parto, così come Johnatan Galindo è tratto da una delle prime, ancora imperfette, creazioni di Samuel Canini, autore di mascheroni ed effetti speciali.
Da Samuel Canini a Johnatan Galindo
Possiamo ringraziare per questo collegamento il brillante Gianmarco Zagato, YouTuber, ricercatore dell’horror e novello Dylan Dog pronto a dimostrarci che, sovente, i Mostri siamo noi.
Nel video che avrete visto Zagato ha fatto quello che noi stessi facciamo sempre e raccomandiamo di fare in queste occasioni: ha cercato la foto di Johnatan Galindo su Google Images.
Ottenendo un risultato prevedibile per noi che purtroppo rimestiamo nella fogna che è diventata Internet, e a mani nude, da decenni. Una pletora di profili usa e getta, creati per gettare scompiglio nel pubblico impressionabile dei TikTok e di Twitter, e il profilo dell’incolpevole Samuel Canini.
Il quale non ha potuto che ricordare come la sua primordiale creazione, quando era ancora un aspirante artista di makeup horror in cerca di visibilità aveva trovato la visibilità sbagliata, finendo su 4chan.
Terra, come abbiamo visto, di memes spesso molesti, sovente politicizzati, nefasti in ogni caso, dove il mascherone di Duskysam (Nickname prescelto da un Canini in cerca di fama nel mondo del makeup, del costume e dell’horror) era stato eletto a raffigurazione del creepy, dell’inquietante e dell’ansiogeno.
Nel 2017 un primo account a nome Johnatan Galindo viene creato su Facebook, raccogliendo perlopiù immagini delle prime creazioni di Duskysam, ma anche altre immagini creepy prese dalla Rete.
Siamo nel 2017: e l’attrazione dei troll della Rete, come abbiamo visto, incontra il Blue Whale e comincia a usarlo come mezzo per incarnare il creepy delle post-verità e seminare caos e confusione.
Perché oggi?
Cosa è cambiato dal 2017 ad oggi? La Momo Challenge del 2019 ha dimostrato che se riesci a dare un volto al Creepy venerato in quelle lande, puoi renderlo più efficace.
TikTok è diventato un mezzo ubiquo e corteggiatissimo, a volte persino dalla politica, e dove la viralità è estrema, ed un contenuto di successo viene replicato milioni di volte su milioni di account in tempi rapidissimi.
Esaurita la spinta orrorifica di Momo, sostanzialmente serviva un nuovo mostro, ed ecco Johnatan Galindo.
Ma se Johnatan Galindo non esiste, perché dovrei difendermi da lui?
Vediamola da un diverso punto di vista.
Esistono diverse community online, note per essere pronte a diffondere i memes più nefasti ed atroci per il gusto di una facile risata.
Esistono persone pronte a far finta di essere un immaginario serial killer pedofilo che spinge i ragazzini al suicidio giusto per divertirsi a seminare caos e zizzania.
Anche se quella persona non è il serial killer pedofilo Johnatan Galindo, voi vi fidereste a lasciare i vostri figli a contatto con chi trova divertente e sollazzevole scherzare col creepy e diffondere fake news all’apposito scopo di ottenere una risatina facile?
Io direi di no.
Bonus track: perché il doppio tag?
Ovviamente, siamo costretti a spiegare l’ovvio.
Bufala perché non esiste nessun Johnatan Galindo.
Approfondimento perché esistono persone molto nefaste e nocive pronte a cavalcare la bufala di Johnatan Galindo per seminare panico e terrore. E da cui guardarsi si deve.
Come posso difendermi dai vari Johnatan Galindo?
Ovviamente, ignorandoli. Come abbiamo detto, chi è pronto a nascondersi dietro un folle pedofilo omicida inventato, non è il genere di persona che vorreste sui social
Followup to all the response about Galindo and the copycats. I have seen trolls troll them back with success and artists rework the pictures into versions they could actually enjoy. I have no problem seeing that happen. Make the Goof your own! If it scares you, make it fun again!
— Dusky Sam (@DuskySamCat) July 7, 2020
Il citato Samuel Canini, padre del mascherone rubato da 4chan e dalle comunità Creepy ha proposto però una sua ricetta: controtrollare i troll trasformando Johnatan Galindo in qualcosa che non faccia più paura.
Ed è quello che stiamo facendo noi a modo nostro: sparando la luce della conoscenza in faccia ai fan del creepy, la paura evaporerà.
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