Joe Biden si inginocchia davanti alla figlia di George Floyd: la narrazione inventata
Ci segnalano i nostri contatti un presunto scatto dove Joe Biden si inginocchia davanti alla figlia di George Floyd, per l’occasione ribattezzata “Gina”.
Vedremo insieme che George Floyd non ha una figlia di nome Gina, che l’albero genealogico di George Floyd di bufala in bufala sta diventando ipertrofico e che, ancora una volta, ha trionfato l’eterno “Ma io l’ho letto su Internet”.
Ma andiamo con ordine, ed ecco la condivisione incriminata
Con tanto di didascalia. Didascalia ricca di virgolette, non sappiamo perché
Il presidente degli Stati Uniti “Joe Biden” in ginocchio davanti alla bambina “Gina”, la figlia di “George Floyd”, chiedendole scusa a nome del popolo americano per l’uccisione del padre per mano di alcuni poliziotti razzisti americani .
Problema: non è quello che sta accadendo nella foto.
Joe Biden si inginocchia davanti alla figlia di George Floyd: la narrazione inventata
Lo scatto è del 9 settembre 2020.
Democratic presidential nominee Joe Biden speaks to CJ Brown as he makes a brief stop at “Three Thirteen” clothing store to buy a few items for his grandchildren while visiting Detroit, Michigan. Photo by @LeahMillis pic.twitter.com/hKVPZKIPFe
— corinne_perkins (@corinne_perkins) September 10, 2020
Joe Biden va a comprare vestiti dal negozio di tale CJ Brown, Senior e uscendo si intrattiene col di lui figlio CJ Brown Jr.
Si abbassa, essendo CJ Brown Jr. un bambino per parlarci, come ogni bravo nonnetto farebbe per chiacchierare con un bambinetto basso come le sue ginocchia.
La foto passa inosservata per diversi mesi, fino ad arrivare al caso George Floyd.
George Floyd al quale ricordiamo è stato da poco appioppato un fratello del tutto inventato, e quindi gli si può benissimo appioppare anche una figlia sconosciuta.
E poco importa se la figlia è un bambino, del resto ai parenti inventati siamo abituati.
USAToday, contattato insieme a molti altri factchecker al riguardo, ha raccolto le dichiarazioni di alcuni account diffusori della bufala.
Ovviamente, la risposta non poteva che essere “Ma io l’avevo letto su Internet”.
Ovviamente.
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