Bufala

Installata senza consenso l’app Covid 19 su alcuni Huawei, Honor e Xiaomi: in Italia la bufala

Abbiamo segnalazioni anche oggi 24 maggio a proposito di una bufala riguardante la tanto temuta app Covid 19. Si tratta di una nuova catena di matrice “complottista”, che a conti fatti riguarda gli utenti in possesso di uno smartphone Huawei, Honor e Xiaomi. Tanto per citare, insieme a Samsung, alcuni tra i produttori di modelli Android più famosi qui in Italia. Dunque, dopo aver trattato argomenti leggeri come quello degli avatar Facebook e WhatsApp questa mattina, tocca spiegare a tanti connazionali perché si tratti di una fake news.

Spieghiamo la storia dell’app Covid 19 su Huawei, Honor e Xiaomi in Italia

La vicenda ha un fondo di verità, ma giunge a conclusioni sbagliatissime menzionando la cosiddetta app Covid 19. In realtà, come avvenuto in settimana con Apple, e più in particolare con l’aggiornamento iOS 13.5, il sistema operativo Android ora prevede una sorta di predisposizione per il tracciamento di spostamenti e degli infetti. Cosa vuol dire questo? Il recente upgrade dei Google Mobile Services, che avviene attraverso il Play Store, include tra le altre cose una nuova “interfaccia di programmazione per le app di tracciamento”.

Stiamo parlando della possibilità, per gli utenti Huawei, Honor e Xiaomi (oltre a Samsung) di ricevere notifiche di esposizione al COVID-19. E questo, sfruttando il mix delle tecnologie associate al bluetooth e alla geolocalizzazone del dispositivo. Il punto è molto semplice: tutto questo sarà possibile solo con coloro che decideranno di tracciare l’applicazione Immuni, il simbolo autentico delle app Covid 19.

Ricapitolando, tutte le informazioni che vi stiamo fornendo diventeranno perfettamente inutili qualora un utente, qui in Italia, dovesse decidere di non installare alcuna applicazione di tracciamento. Ecco perché la catena riguardante l’app Covid 19 installata senza consenso sui tantissimi Huawei, Honor (questi ultimi, in riferimento ai modelli commercializzati prima del 2019, ovvero antecedentemente al ban USA e al mancato caricamento dei servizi Google), Xiaomi e Samsung rappresenti in tutto e per tutto aria fritta.

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