Insensata omelia di Don Paolo Pasolini su feti abortiti nel vaccino: Vaticano in disaccordo
Si fa davvero fatica a trovare fonti con un minimo di autorevolezza a sostegno di Don Paolo Pasolini, autore dell’omelia in cui si parla senza troppi giri di parole di feti abortiti nei vaccini. Come se non bastassero le leggende metropolitane di un altro sacerdote, puntualmente ripreso da Sara Cunial di recente, stando al nostro approfondimento odierno, questo martedì dobbiamo fare i conti con un’altra perla. La questione, nello specifico, non può non partire dalle parole pronunciate dal diretto interessato.
L’omelia di Don Paolo Pasolini sui feti abortiti nei vaccini
La teoria dei feti abortiti nei vaccini, come si può facilmente immaginare, va ben al di là dei ragionamenti che si fanno coi prodotti concepiti per creare una barriera al Covid. Le dichiarazioni di Don Paolo Pasolini, come potete immaginare diventate virali nel giro di poche ore, rappresentano la solita accozzaglia di concetti che, puntualmente, non ha uno straccio di studio scientifico alle spalle. Neanche un report in grado di insinuare il dubbio alle persone. E per “persone”, intendiamo anche i “no vax” più ostinati:
“Le aziende pagano delle donne povere per lasciarsi ingravidare. Al quarto o quinto mese le viene asportato il feto, che deve essere vivo. Perché al feto vivo vengono tolti fegato, cuore e polmoni: gli organi che sono ancora vivi. Perché non si può utilizzare un corpo morto per fare delle cose vive”.
Una di quelle bufale che si spiegano da sole, in quanto le teorie complottiste e “scientificamente modificate” forse rientrano solo nei canoni delle community social più estreme contro i vaccini. Come del resto si dice da anni a proposito dei feti abortiti. Don Paolo Pasolini, tra l’altro, ha confermato questa visione dell’argomento anche nel corso di un’intervista rilasciata in giornata al Corriere della Sera. A questo, poi, si aggiunge la posizione del Vaticano:
“Quando non sono disponibili vaccini contro il Covid-19 eticamente ineccepibili, è moralmente accettabile utilizzare vaccini anti Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione”.
Parole di Francesco Zanotti, direttore dell’Ufficio per la comunicazioni sociali della diocesi di Cesena, che parla a nome della Chiesa chiudendo a conti fatti la polemica innescata da Don Paolo Pasolini, con la sua teoria dei feti abortiti nei vaccini. Dichiarazioni riportate anche da Agensir.
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