Analisi in corso

Insegnante sospesa per aver letto in classe il Diario di Anna Frank

Insegnante sospesa per aver letto in classe il Diario di Anna Frank: è quel genere di notizia che non avremmo mai voluto leggere.

Leggiamo, riscontriamo e rilanciamo una preoccupazione denuncia che ci è stata inoltrata. Siamo comunque entrati in contatto con le parti coinvolte, per ottenere informazioni e, ove verificato il tutto, offrire uno spazio di ascolto e civile dibattito sulla vicenda.

Siamo infatti ancora convinti che la cultura sia l’unico bene che possa salvarci. Riteniamo oggi ancor di più che sia grave e pesante una situazione in cui studenti ed insegnanti devono ritenersi intimiditi e diffidati dallo studiare la Storia con la S maiuscola per paura di incorrere nell’ira Somarista.

Abbiamo assistito impotenti o quasi al caso dell’insegnante sospesa per non aver censurato un progetto scolastico sul “Decreto Migranti”, ogni giorno leggiamo testimonianze di studenti intimoriti da tracce politiche e di attualità per non ricadere nelle ire di occhiuti censori o docenti orientati

Ed ora, ci segnalano che in quel di Catania una lezione basata sulla lettura del Diario di Anna Frank, testo seminale della cultura Europea e necessario per ricordare gli orrori del nazionalsocialismo, dei totalitarismi e della cieca e canina “difesa della Razza” che trasforma l’umano in subumano, il “Cittadino” in una bestia che marcia al passo dell’Oca bruciando ed uccidendo è costata ad un’insegnante una sospensione di due giorni.

Sospesa per aver letto in classe il diario di Anna Frank. Non l’avremmo mai detto, ma passiamo la parola ai testimoni

Visto questo, ci siamo immediatamente attivati per cercare il contatto con le parti coinvolte: sarà nostro dovere, ottenute repliche, condurle celermente da voi sulla nostra pagina per incitare  e suscitare una civile discussione.

Punto di onore della nostra pagina è combattere la barbarie con la civiltà, e non tollerare che all’inciviltà si risponda con la barbarie. Bufale.net è sempre a difesa della cultura.

EDIT: Alle ore 17:55 perviene presso ANSA la versione della ricorrente, madre del bambino, che pubblichiamo per intero unitamente alla controreplica dell’insegnante

“Picchia mio figlio, lo obbliga a stare in piedi e gli ha fatto saltare la merenda e tratta tematiche politiche in classe con nozioni ‘comuniste'”. E’ l’accusa di una madre di un alunno di terza elementare del Catanese che ha portato alla sospensione della maestra per due giorni. La dirigente puntualizza che la sospensione è relativa solo alloscappellotto che avrebbe dato al ragazzino e non per il presunto plagio politico.

La maestra rigetta tutte le accuse. “Non ha fatto mai politica – contesta il suo legale – ha solo letto il Diario di Anna Frank in classe“.

Edit: Alle ore 19:16 appaiono ulteriori dettagli sul dissidio

Il provvedimento disciplinare, due giorni di sospensione dal servizio e dallo stipendio per il 27 e il 28 marzo scorsi per l’atteggiamento dell’insegnante nei confronti dell’alunno e non per plagio politico, è stato aperto in seguito alla denuncia alla scuola da parte della madre del bambino dopo che il figlio è tornato a casa dicendo di volere cambiare istituto perché “odia la maestra”.

Secondo la ricostruzione del ragazzino l’insegnante le avrebbe dato uno scappellotto, lo avrebbe costretto a stare in piedi e a saltare la merenda mentre gli altri compagni la facevano.

Accuse messe nero su bianco dalla madre alla dirigente aggiungendo anche gli ‘screenshot’ uno scambio di messaggi su Whatsapp con la maestra e accusandola anche di “plagiare i bambini trattando tematiche politiche in classe” con “nozioni ‘comuniste’”.

La maestra ha contestato tutte le accuse, affermando di avere soltanto letto in classe nel giorno della Shoa pagine dal Diario di Anna Frank. Nel provvedimento disciplinare la dirigente scolastica scrive che sull’accusa di plagio politico, figlia di una dichiarazione non verificabile, “non ci possono essere né censure né correzioni”.

E anche sull’eventuale lettura in classe del Diario di Anna Frank, mai citato nel provvedimento, la dirigente pur sottolineando il “maggiore rischio di emulazione” da parte di “menti ancora non totalmente cresciute” nel renderli partecipi di avvenimenti funesti e luttuosi e sulle terribili modalità” rimette al “giudizio della maestra” se i suoi alunni “abbiano già la coscienza e la consapevolezza necessaria” o se non sia “più opportuno affrontare certi argomenti con alunni un poco più cresciutelli”.

EDIT: Aggiornamento delle ore 20:00

L’insegnante ha già scontato i due giorni di sospensione ma ha anche fatto ricorso al tribunale del lavoro di Catania e ha denunciato per diffamazione sia i genitori del bambino sia la dirigente scolastica alla procura di Caltagirone.

L’episodio risale allo scorso febbraio, i due giorni di sospensione sono avvenuti a fine marzo e i genitori di tanti alunni della scuola in quell’occasione avevano protestato con la preside, facendo anche un sit-in davanti alla scuola. «Il provvedimento di sospensione è stato preso nonostante l’episodio dello schiaffo, riferito dal bambino, non sia mai stato accertato – dice l’avvocato della insegnante, Dario Fina, citando la testimonianza di una seconda insegnante presente – mentre si fa riferimento all’apologia politica, ritenendo inopportuno il metodo di insegnamento con la lettura del “Diario di Anna Frank”: i bambini di terza elementare non avrebbero una coscienza strutturata e sarebbero a rischio emulazione. Tutte cose che abbiamo contestato nel ricorso».

La palla passa quindi ai tribunali, cui dovremo riferirci per il futuro per cercare di venire a capo della cosa.

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