Inkulinati: arriva la battaglia dei “marginalia” (con un nome migliorabile)
Inkulinati: arriva la battaglia dei “marginalia”, ma con un nome migliorabile. Decisamente. Questo il gioco che dovrebbe uscire, dopo qualche anno di attesa, per Yaza Games sui principali store online, tra cui Steam (passata versione della pagina qui)
Oggettivamente, il nome in Italiano può strappare un sorriso, e Yaza Games avrebbe dovuto valutare un diverso nome per i diversi mercati, come il caso di “Inkulator”, la calcolatrice touch per Windows 8 che finì la sua commercializzazione col nome meno ridicolo di “Kanakku”.
Inkulinati: arriva la battaglia dei “marginalia” (con un nome migliorabile)
A pensarci, l’idea alla base di Inkulinati è davvero meritoria: si tratta di una battaglia dei marginalia, uno scontro tra le bizzarre e assurde illustrazioni vergate da amanuensi annoiati o semplicemente in cerca di un obiettivo artistico per abbellire i loro manoscritti.
Conigli armati, gatti dalle tendenze violente, bizzarre creature bellicose fatte di inchiostro e pigmenti prenderanno vita il 31 gennaio per darsi battaglia sui nostri schermi.
Il problema è il nome: per un anglofono, “Inkulinati” è un nome perfetto. “Ink+Illuminati”, gli “Illuminati di inchiostro”, con riferimento alle infinite storie e cospirazioni che puoi creare avendo a disposizione l’intero corpus letterario dell’antichità medioevale a portata di mouse.
Il problema è che, come per altri progetti, in Italiano, beh, l’omofonia suggerisce altro.
Siamo ad un caso simile alla scheda grafica Intel ARCA770, ovviamente battezzata da americani che non sapevano che, in linguaggio “l337” (ottenuto scrivendo alcuni caratteri usando i numeri più simili), si legge “Ar Ca**o”, tipica imprecazione romanaccia.
O il citato Kanakku, chiamato da un team svedese “Inkulator”, ovvero “Ink Calculator” e poi ribattezzato per le implicazioni italiane.
Pari a quelle del Mitsubishi Pajero in Spagna, dove viene venduto col nome commerciale di “Montero”, in quanto Pajero è un insulto usato contro gli omosessuali. Se non del VIC-20 Commodore, dove la nomenclatura valeva doppio: “VIC” è una parolaccia in tedesco, “VC” un omofono di “Water Closet”, la ritirata o gabinetto e non di “Wolks-Computer” nel resto dell’occidente.
Un altro eccellentissimo progetto cade vittima del “Lost in translation”: ma non lasciatevi ingannare dal buffo nome. Sarà bellissimo.
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