I nostri lettori ci segnalano un articolo pubblicato dal quotidiano Il Messaggero il 20 giugno 2018. Una giovane ragazza romana chiedeva informazioni per un impiego presso uno stand di tiro al bersaglio durante la manifestazione “Lungotevere in festa 2018”, ma si è vista rifiutare la candidatura per via del suo aspetto e del suo orientamento sessuale.
La notizia è stata ripresa dalle principali testate nazionali (Corriere della Sera, Repubblica) e dall’Ansa. Valentina, la ragazza, aveva risposto all’annuncio tramite una chat su Messenger per avere informazioni e sul compenso economico e sul luogo presso il quale serviva la prestazione lavorativa. Le schermate della chat sono state rese note:
Come si evince, dopo un primo botta-risposta per scambio di informazioni, l’interlocutrice di Valentina le fa notare che per quel lavoro sono richieste ragazze di bella presenza, e che dunque perderebbe il suo tempo. Valentina, sgomenta, fa notare che credeva che i requisiti fondamentali fossero la capacità, il sorriso, la gentilezza e l’educazione.
La conversazione degenera quando l’interlocutrice afferma per quel lavoro servono «donne, non maschi mancati», e che dovrebbe prima di tutto capire quale sia la sua identità.
A quel punto, le amiche di Valentina si rivolgono al numero verde di Gay Help Line 800 713 713 e al sito Spy.it, per denunciare l’accaduto. A mobilitarsi, soprattutto, è Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center e responsabile di Gay Help Line, il quale chiede a Virginia Raggi la revoca della licenza allo stand incriminato:
Come riportano anche Corriere e un aggiornamento pubblicato dal Messaggero, il Campidoglio ha avviato i controlli:
Condanniamo con fermezza ogni fenomeno di discriminazione per violazione dei diritti civili e sociali della persona. Abbiamo appreso della denuncia avanzata da una ragazza per un episodio di discriminazione a causa del suo orientamento sessuale in base al quale le sarebbe stata rifiutata una posizione di lavoro in una manifestazione sul Tevere che erroneamente è stata riportata come Estate Romana. Roma Capitale avvierà tutti i controlli del caso sulla base di quanto denunciato dalla ragazza.
Giornalettismo, inoltre, riporta un post pubblicato su Facebook dalla community I’m gay? Any problem? Vinciamo l’omofobia, nel quale è possibile leggere l’intera conversazione avvenuta tra Valentina e l’interlocutrice:
Parliamo di indagini in corso, in ogni caso, perché attendiamo nuovi sviluppi sulla vicenda. Saremo lieti di aggiornarvi in un prossimo articolo.
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