Si chiama Igor Maj e potrebbe essere una delle prime vittime del gioco Blackout qui in Italia, quello che prevede il soffocamento. Secondo alcune notizie trapelate oggi 13 settembre, infatti, il ragazzo di Milano pare abbia perso la vita circa tre mesi fa seguendo la moda del momento, anche se di “moda” e di “gioco” c’è davvero poco dietro una stupidaggine del genere. Esattamente come avevamo detto a suo tempo con il Blue Whale dopo il servizio de “Le Iene“. Partiamo dal presupposto che le cause del decesso devono ancora essere chiarite al 100%, ragion per cui dare per scontate delle verità in questa storia sarebbe sbagliato, in un senso o nell’altro.
Di vero c’è l’appello dei genitori di Igor, i quali hanno invitato tutti coloro che si ritrovano un adolescente in casa a fare attenzione a questi fenomeni. Il ragazzo, come accennato, si presume sia morto per aver praticato il “gioco Blackout”, quello che procura adrenalina a chi lo pratica. Come? Sfidando letteralmente la morte cercando di rimanere il più a lungo possibile privi di ossigeno, come riportato a suo tempo da Il Giornale.
La differenza con il Blue Whale è quindi sostanziale, fermo restando che anche con il gioco Blackout si rischi seriamente di morire. Alcune dinamiche di quest’ultimo ci sono state offerte a suo tempo da Ginger Generation. Con il Blue Whale si segue un percorso a tappe, coi ragazzi consapevoli che alla fine si arriverà al suicidio, con Blackout tutto ruota attorno al senso di onnipotenza, pensando di poter sopravvivere a prove estreme. Insomma, pur sapendo di rischiare, nessuno vuole morire. Igor, purtroppo, ci dimostra che le cose possono andar male e prendere una brutta piega.
Insomma, tornano alla ribalta questioni delicate grazie al gioco Blackout, un po’ come avvenuto qualche mese fa attraverso il Blue Whale. In quel caso, però, giunse una parziale ammissione da parte de “Le Iene” su un servizio che in qualche modo aveva alimentato disinformazione sull’argomento come vi riportammo a suo tempo. Insomma, occorre tenere in considerazione sia il fatto che oggi 13 settembre siano ancora in corso le indagini sulla morte del ragazzo, sia le distinzioni concettuali tra questi due terribili “giochi”.
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