Il fact checking in ambito scientifico richiede la costante ricerca di fonti e così abbiamo fatto anche a proposito di Ricardo Delgado, in queste ore associato a Domenico Biscardi, purtroppo deceduto. Entrambi da mesi sono icone nell’ambito degli studi che dimostrerebbero la presenza del grafene nei vaccini Covid. Tanti video, tanti studi, che puntualmente si sono rivelati inconsistenti dal punto di vista scientifico. Una costante assenza di argomenti inconfutabili, che oggi torna attuale per fatti di cronaca molto tristi.
Già, perché abbiamo la conferma, purtroppo, del decesso di Domenico Biscardi. Pur ribadendo che occorra prudenza tra coloro che azzardano raffronti con il caso di De Donno, come riportato ieri con altro articolo, non possiamo fare altro che unirci al coro di cordoglio verso la sua famiglia. A prescindere da quanto abbiamo voluto condividere coi nostri lettori in questo e in altri articoli.
Come sempre avviene in contesti simili, qui non si tratta di essere a favore o d’accordo con alcune teorie. Il punto è documentarsi e analizzare svariate fonti, a partire da quelle italiane, con le quali vengono smontate in successione tutte le teorie relative alla presenza del grafene nel vaccino Pfizer. Parlando poi di cronaca scientifica, si scopre altrove che a giugno 2021 lo stesso ricercatore Ricardo Delgado, che ha creato il sito laquintacolumna.net, abbia deciso di affidare ad un professore dell’università spagnola di Almeria l’analisi di una fiala di vaccino Pfizer.
Stiamo parlando di Pablo Campra. Le conclusioni di quest’ultimo, come riporta Query Online, sono state chiare. Il docente, infatti, ritiene che nella fiala ci fossero tracce di grafene. Quello che ignorano i NoVax, ma anche il ricercatore Ricardo Delgado, è che Campra non abbia mai confermato si trattasse del vaccino Pfizer. Insomma, non ha mai avuto certezza dell’origine della fiala. Senza dimenticare un successivo chiarimento del diretto interessato.
Smentendo successivi contributi di Ricardo Delgado, Campra ha già fatto sapere che lo studio in realtà non abbia alcun valore statistico. Il motivo? Tutto ruota attorno ad un solo campione, senza provenienza certificata, oltre al fatto che la microscopia non rappresenti una prova conclusiva. Tutto ciò mentre l’Università di Almeria, su Twitter, ha subito preso le distanze da questa vicenda.
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