Precisazioni

In coma e senza speranze, 17enne si sveglia di colpo prima dell’espianto degli organi

Un articolo de Il Giornale pubblicato il 14 maggio 2019 riporta la storia di Lorenzo Mori, 17 anni, risvegliatosi dal coma in cui si trovava dopo un incidente che lo coinvolse il 20 dicembre 2018.

Il Giornale

Secondo il titolo de Il Giornale:

  • Lorenzo si è svegliato di colpo;
  • Lorenzo si è svegliato di colpo poco prima che gli venissero espiantati gli organi di procedere alla donazione dei suoi organi.

Nell’articolo, infatti, leggiamo che i medici lo avevano dato per spacciato e dunque avevano chiesto ai genitori la disponibilità per l'”espianto degli organi” per essere poi donati. A quel punto, scrive Il Giornale, si sarebbe verificato il risveglio improvviso. Il risultato di questo modo di riportare la notizia è nei primi commenti:

Utente 1: Purtroppo questo dimostra come la medicina moderna del “coma” non abbia ancora capito un bel niente!!! Comunque tanti auguri al miracolato che sarebbe stato smembrato!!!

Utente 2: MIRACOLATO per essere caduto dal motorino e risvegliato o MIRACOLATO per averla scampata dall’espianto degli organi ia quore battente? Non è che, con la scusa di salvare altre vite, si ha FRETTA di SMONTARE l’incidentato? Io non darò mai il consenso di espiantare organi dai miei cari a cuore battente, mai.

Per un approfondimento sui donatori di organi vi rimandiamo a un nostro vecchio articolo. Prima di procedere all’analisi, però, ricostruiamo insieme alle fonti la vicenda di Lorenzo, che Il Giornale ha liquidato in poche frasi.

L’incidente

Verona. Il 20 dicembre 2018 Lorenzo stava andando a scuola in sella al suo motorino. Alle 7:30, mentre si trovava all’incrocio tra via Pancaldo e via Colombo, si scontrò con una Mercedes guidata da una donna di 53 anni. Il giovane, che aveva battuto violentemente la testa, riportò ferite gravi e fu trasportato all’ospedale di Borgo Trento con codice rosso e fu ricoverato con prognosi riservata.

Verona Sera

Il coma

Il Giornale cita L’Arena come fonte, e troviamo un articolo del quotidiano locale pubblicato il 14 maggio. Su L’Arena leggiamo che le condizioni di Lorenzo non miglioravano, in quanto il danno cerebrale e i problemi respiratori erano gravi. In coma profondo, non era possibile sapere se Lorenzo si sarebbe risvegliato e/o se sarebbe sopravvissuto. I medici davano poche speranze. A quel punto i genitori avevano preso la decisione di donare i suoi organi se la situazione fosse precipitata.

Il risveglio

Lo stato di coma di Lorenzo si era protratto per settimane, fino al risveglio circa un mese dopo l’incidente. Lorenzo aveva aperto gli occhi, aveva iniziato a muovere le gambe e tutti gli arti e aveva iniziato a parlare. Come scrive L’Arena:

Lorenzo piano piano «torna» dal coma, apre gli occhi, sente le gambe, le può muovere, può vedere e parlare.

Le fonti non parlano di risveglio improvvisonell’imminenza dell’espianto della donazione degli organi. Presso la redazione di Verona Sera, piuttosto, è intervenuto il Centro Nazionale Trapianti che ha messo (di nuovo) chiarezza circa l’argomento della donazione degli organi, tema che sta scatenando inutili e infondate indignazioni (vedansi i commenti riportati in apertura dell’articolo):

Il prelievo di organi non può esserci nei casi di coma, ma solo nei casi di morte cerebrale. Lorenzo Mori si è risvegliato dal coma e non dalla morte cerebrale, condizione che implica l’irreversibile cessazione di tutte le funzioni dell’encefalo. La donazione degli organi del giovane sarebbe potuta avvenire nell’eventualità di morte cerebrale, eventualità che per fortuna non si è presentata. È un dettaglio importante perché chi firma il consenso per la donazione degli organi deve sapere che il prelievo avviene solo in caso di morte.

In poche parole: la famiglia aveva dato il consenso all’espianto alla donazione degli organi al verificarsi della morte cerebrale. Non giungendo la morte cerebrale, dunque non essendo presenti le condizioni per procedere all’espianto alla donazione, Lorenzo non si è svegliato immediatamente prima dell’espianto della donazione, che sarebbe avvenuta – ripetiamo ancora – solo in presenza di una morte cerebrale.

Riepilogando i due punti fondamentali della nostra analisi, secondo il titolo de Il Giornale:

  • Lorenzo si è svegliato di colpo? Non è specificato;
  • Lorenzo si è svegliato di colpo poco prima che si procedesse alla donazione dei suoi organi? Impossibile, non trovandosi in uno stato di morte cerebrale, unica condizione che consente di procedere all’espianto alla donazione come specificato dal Centro Nazionale Trapianti.

In poche parole, il titolo pubblicato su Il Giornale ha sollevato i commenti elencati sopra, ai quali abbiamo trovato una risposta esauriente sotto lo stesso articolo:

Non è la medicina a non aver capito, si tratta della grande ignoranza sull’argomento diffusa a piene mani anche attraverso i giornali per far notizia. Il coma definisce uno stato di non coscienza più o meno profondo e può anche essere indotto farmacologicamente. La morte, invece, arriva con lo “spegnimento” dell’attività cerebrale ed è verificabile con la mancanza assoluta di attività elettrica, e non c’è ritorno. L’espianto degli organi avviene solo in quest’ultimo caso, previo parere di commissione medica (nello specifico, dopo il distacco delle macchine e il decesso). In nessun altro caso, salvo negligenza o una azione criminale, si può procedere con un espianto. Le immagini di persone vive smembrate lasciamole alla letteratura di genere: sono lesive per l’attività medica, per coloro che hanno acconsentito alla donazione e per coloro che la donazione l’hanno ricevuta. Concordo con lei che il cervello, quando attivo, nasconda ancora un universo di segreti.

Perché parliamo di “precisazioni”? Siamo di fronte a una realtà che, in questo caso, rasenta la disinformazione, ma talvolta quest’ultimo tag crea confusione perché troppo vicino all’ambiente della bufala. Parliamo di “precisazioni”, quindi, per affermare che Lorenzo si è svegliato, ma non è dato sapere se sia avvenuto “di colpo” come scrive Il Giornale, e soprattutto non si è svegliato poco prima dell’espianto di procedere alla donazione dei suoi organi, che sarebbe avvenuto solo in caso di morte cerebrale, circostanza mai verificatasi.

EDIT: Grazie ai suggerimenti dei lettori abbiamo corretto l’uso del termine “espianto”, di cui l’articolista confondeva il significato (il titolo scelto, invece, è quello pubblicato dal Giornale). Lo staff di Bufale ringrazia i lettori per il contributo. Per trasparenza abbiamo archiviato la versione precedente dell’articolo a questo indirizzo.

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