Il video di Don Giorgio sui vaccini: tutte le bufale
Ci segnalano i nostri contatti un video. Un sacerdote di nome “Don Giorgio” che si allinea su posizioni antivacciniste. D’accordo, per quanto l’antivaccinismo, di questo periodo, sia esattamente l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno ci sta.
Nondimeno il video contiene diversa disinformazione. Alcuna a noi nota, altra nuova.
La posizione della Chiesa non può essere a favore dei vaccini perché c’è solo un’Intervista – Falso
Infatti abbiamo un paper dell’Accademia Pontificia che, di fatto, approva i vaccini sulla base del fatto che non vaccinare comporta la perdita di un numero potenzialmente incalcolabile di vite.
E perdere vite umane sulla base di premure tardive su vite già perdute per aborti spontanei causando il rischio di nuovi aborti o sofferenza di infanti è decisamente controintuitivo.
Ma diamo per scontato che l’Accademia Pontificia non sia un organo di vertice.
la Congregazione per la Dottrina della Fede, che è presieduta dal cardinale e gesuita Luis Francisco Ladaria Ferrer, si è espressa in maniera ufficiale, con dichiarazioni che hanno fatto notizia: “Quando non sono disponibili vaccini contro il Covid-19 eticamente ineccepibili (ad esempio in Paesi dove non vengono messi a disposizione dei medici e dei pazienti vaccini senza problemi etici, o in cui la loro distribuzione è più difficile a causa di particolari condizioni di conservazione e trasporto, o quando si distribuiscono vari tipi di vaccino nello stesso Paese ma, da parte delle autorità sanitarie, non si permette ai cittadini la scelta del vaccino da farsi inoculare) – hanno annotato dall’ex Sant’Uffizio – è moralmente accettabile utilizzare i vaccini anti-Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione”
E lo stesso Papa Bergoglio ha ricevuto entrambe le dosi del vaccino.
Sostanzialmente abbiamo da un lato un’organizzazione in cui tutti gli organi di vertice dichiarano che un determinato comportamento, la vaccinazione, ha effetti positivi e non è soggetto a critica.
Singoli che preferiscono non avvalersi della vaccinazione (cosa ammissibile, ancorché non condivisibile) ma dichiarano che l’organo di vertice dell’organizzazione che essi rappresentano in realtà non si è ancora pronunciato al riguardo e quindi la loro opinione è rappresentativa di tutti.
Tranne quando non lo è.
Considerando la Chiesa come un’Organizzazione, non possiamo che rilevare ad esempio l’aporia,
Ipotizzate di essere iscritti al Circolo del Tennis. Il presidente dice che è necessario vaccinarsi. Non ti obbligherà, ma raccomanda di vaccinarsi. I soci fondatori e i maggiorenti consigliano la vaccinazione.
A questo punto puoi dire che il Circolo non si è mai pronunciato?
Diremmo di no.
I vaccini sono di origine illecita e geneticamente modificati – falso
Cosa di cui avevamo parlato ampiamente nell’articolo “Uccidono i feti per i vaccini!” – il ritorno di una vecchia bufala.
Confermando che i vaccini contengono “tessuto di neonati umani abortiti”? Un colossale fraintendimento sul banale concetto di linea cellulare che ABCNews ci spiega essere:
“These abortions, which occurred decades ago, were not undertaken with the intent of producing vaccines,” said a spokeswoman for the U.S. Centers Disease Control and Prevention. The original cells were obtained more than 50 years ago and have been maintained under strict federal guidelines by the American Type Culture Collection, according to Merck. “These cell lines are now more than three generations removed from their origin, and we have not used any new tissue to produce these vaccines,” the company added in its statement. To say that the vaccines contain a significant amount of human fetal tissue, as some objectors to the vaccines claim, is misleading, stressed Dr. Paul Offit, the director of the vaccine education center at the Children’s Hospital of Philadelphia. “There are perhaps nanograms of DNA fragments still found in the vaccine, perhaps billionths of a gram,” he said.
“Questi aborti, avvenuti decenni fa, non sono stati effettuati con l’intento di produrre vaccini”, ha dichiarato una portavoce dei centri statunitensi per il controllo delle malattie e la prevenzione. Le cellule originali sono state ottenute più di 50 anni fa e sono state mantenute sotto stretto controllo federale da parte della American Type Culture Collection, secondo Merck. “Queste linee cellulari sono state rimosse da più di tre generazioni dalla loro origine, e non abbiamo usato alcun nuovo tessuto per produrre i vaccini,” la società farmaceutica ha aggiunto nella sua dichiarazione. Dire che i vaccini contengono una notevole quantità di tessuto fetale umano, come alcuni obiettori ai vaccini sostengono, è fuorviante, ha sottolineato il dottor Paul Offit, il direttore del centro di educazione vaccino presso l’Ospedale dei Bambini di Philadelphia. “Ci sono forse nanogrammi di frammenti di DNA ancora presenti nel vaccino, forse miliardesimi di grammo,” ha detto.
Il che risponde anche all’accusa dei vaccini come contenitore di DNA umano, incidentalmente.
Il problema etico del feto abortito e la mancanza di nesso tra vaccinazione e aborto
Ci sono linee cellulari da feti abortiti non spontaneamente?
Sì, ma non perché sia impossibile farlo, ma perché ci sono stati nella storia casi di aborti volontari, ovviamente
Ricorriamo ad un ente che, storicamente, dovrebbe essere contrario all’aborto ma in questo caso ha fatto un lavoro migliore di molti complottisti: La Chiesa Cattolica Romana (o meglio l’Accademia Pontificia), che ha pubblicato l’anno scorso un paper in bioetica sull’argomento.
E nessuna ottenuta da aborti effettuati in questo secolo, e nessuno da soggetti “su commissione”.
E tutti documentati.
La citata WI-38, linea derivata da un feto abortito da una famiglia che aveva abortito per gravi problemi economici ed un numero esuberante di figli nel 1964 ed MRC-5, derivato da un aborto per “ragioni psichiatriche” nel 1966.
E questo è quanto. Le IVG accadono, purtroppo.
E l’uso delle linee cellulari è stato, per quanto la Chiesa rimane contraria all’IVG nella maggioranza dei casi, considerato legittimo nella contingenza attuale per evitare rischi ai propri figli e, specificamente, all’intera popolazione, comprese le donne incinte.
Quindi sappiamo che esistono linee cellulari. Sappiamo che provengono da biopsie (HeLa), aborti spontanei e aborti volontari (WI-38 e MRC-5).
Sappiamo che provengono da decadi lontane del tempo, e sappiamo ora che le linee cellulari esistono.
Che facciamo?
Possiamo usare i vaccini da esse derivate e provati sicuri dalla scienza medica, in modo da salvare altri bambini o evitare un numero incalcolabile di aborti spontanei (pensate all’incremento di aborti e malformazioni tra le donne malate di Rosolia), discutendo del problema etico per il futuro, di volta in volta che servirà (se servirà) prelevare nuove linee cellulari da aborti o biopsie.
In ogni caso va sottolineato che mai, mai nella storia si è cagionato un aborto per lo scopo espresso di ottenere una linea cellulare.
Oppure possiamo lanciarci in una sterile crociata antivaccinista e cagionare la morte di un numero incalcolabile di bambini.
Se persino chi per scelta è contrario all’aborto ha dichiarato la necessità, la sicurezza e l’estraneità dei vaccini all’aumento del numero di avorti, perché dovreste farlo voi?
I vaccini possono modificare il DNA umano – falso
La teoria che i vaccini modificano il DNA, vista in sette millenaristiche è del tutto destituita di fondamento tecnico e scientifico.
Sul “vaccino che modifica il DNA” si sono spesi tantissimo i fact checker italiani (i colleghi di Facta per esempio) e internazionali (Reuters) e anche il nostro staff aveva trattato l’argomento in questo articolo del 19 agosto 2020. Per chiarire la correlazione tra vaccini e DNA era intervenuta anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità con questa definizione. Ne troviamo una versione semplificata su Reuters e la riportiamo di seguito:
Un vaccino a DNA “implica l’introduzione diretta in tessuti appropriati di un plasmide contenente la sequenza di DNA che codifica l’antigene contro il quale si cerca una risposta immunitaria, e si basa sulla produzione in situ dell’antigene bersaglio.
Ciò significa che, a differenza dei più diffusi vaccini “convenzionali” che utilizzano un intero patogeno o un frammento, un vaccino a DNA prevede l’iniezione di una piccola parte del codice genetico del virus (DNA o RNA) per stimolare la risposta immunitaria in un paziente senza un’infezione.
Questa procedura non crea un organismo geneticamente modificato.
Ci sono gravi reazioni avverse sul vaccino e ce ne saranno
Anche di questo ne abbiamo già parlato.
Non è la prima intervista sui vaccini che parla di “gravissimi effetti collaterali” che non vengono poi dimostrati, come visto qui.
Ma chi difende i vaccini pecca di intellettualismo e perpetua il male
Dobbiamo dichiarare che il Papa sta perpetuando il male?
O forse ammettere che l’essere umano è stato munito di intelletto per usarlo?
Vogliamo dichiarare che esiste una “industria dell’Aborto”?
Onus probandi incumbit ei dixit.
Delle linee cellulari linee HeLa WI-38 e MRC-5 sappiamo tutto.
Rinunciare alla vaccinazione perché potrebbe essere parte di un processo che in realtà non si basa su una “macchina degli aborti”?
Non richiederebbe non già intellettualismo, ma prove?
Bisogna dire la verità senza artifici
Corretto: e questo faremo. E questo ha fatto il Santo Padre. E questo ha fatto l’Accademia Pontificia. Sappiamo come funziona la scienza, sappiamo come funzionano le linee cellulari, e tanto ci basta.
Vieppiù che, senza artifici, già in tempi non sospetti l’Avvenire aveva parlato dell’eventualità, riportando pareri sulla vicenda.
E proprio sulla cooperazione nel Male aveva scritto, citando i citati studi
L’ormai lontanissima parentela delle linee cellulari e ancor più dei singoli vaccini con due aborti di 48 e 35 anni fa configura un’ipotesi di «cooperazione al male» che la Dottrina della Fede definisce «remota», e per di più «passiva»: quando infatti una situazione di «grave pericolo, come la diffusione, altrimenti incontenibile, di un agente patogeno grave» impedisce «la scelta del vaccino da farsi inoculare » (oggi il problema semmai è se e quando saremo tutti vaccinati, ricordando che in gioco c’è la vita propria e altrui), la Chiesa ci dice «con coscienza sicura » che «è moralmente accettabile utilizzare i vaccini anti-Covid 19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione». In altre parole, va ritenuto che «il ricorso a tali vaccini non significhi una cooperazione all’aborto volontario». Potrebbe bastare, ma i due documenti vogliono fugare ogni dubbio. E vanno oltre.
3. Il giudizio della coscienza. La Chiesa non intende in alcun modo chiudere un occhio – come si è pure ha asserito – usando l’argomento dell’emergenza.Viene infatti ricordato con fermezza che «l’uso lecito di tali vaccini non comporta e non deve comportare in alcun modo l’approvazione morale dell’utilizzo di linee cellulari procedenti da feti abortiti». In più, farsi vaccinare con questi farmaci «non può costituirein sé una legittimazione, anche indiretta, della pratica dell’aborto», e anzi «presuppone la contrarietà a questa pratica da parte di coloro che vi fanno ricorso ». Il giudizio sull’atto in sé resta, né si poteva immaginareche cambiasse.
4. In questo quadro contano naturalmente anche le scelte scientifiche e politiche, che possono mettere la coscienza personale spalle al muro. Nei documenti vaticani ce n’è infatti anche per aziende e governi, ai quali nel loro insieme «si chiede» di «produrre approvare, distribuire e offrire vaccini eticamente accettabili che non creino problemi di coscienza, né agli operatori sanitari,né ai vaccinandi stessi».
5. Gli “obiettori”. E chi si volesse comunque sottrarre alla vaccinazione? Premesso che «la vaccinazione non è, di norma, un obbligo morale e che, perciò, deve essere volontaria», la Chiesa fa presente che quanti «comunque, per motivi di coscienza, rifiutano i vaccini prodotti con linee cellulari procedenti da feti abortiti, devono adoperarsi per evitare, con altri mezzi di profilassi e comportamenti idonei, di divenire veicoli di trasmissione dell’agente infettivo». Questo, sì, un dovere morale «di tutela della propria salute» e di «perseguimento del bene comune», per ottenere il quale si può «raccomandare la vaccinazione» se si è – come ora – «in assenza di altri mezzi per arrestare o anche solo per prevenire l’epidemia». I criteri morali per rispondere alle sue domande, gentile lettore, sono dunque molto espliciti e tutt’altro che ambigui. A sigillarli, poi, è arrivata la parola del Papa: «Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino – ha detto in un’intervista tv il 10 gennaio –, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri». Non fossero sufficienti le altre argomentazioni, alla mia coscienza di credente basta e avanza la parola di Pietro.
Alquanto definitivo, non trovate?
Insomma: come faremmo noi umili “civili”, “Vicari di Bufale” a criticare il Vicario di Cristo in persona?
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