Il video decontestualizzato del bambino con le convulsioni, il mantra del complotto

di Bufale.net Team |

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Il video decontestualizzato del bambino con le convulsioni, il mantra del complotto Bufale.net

“Il video decontestualizzato del bambino con le convulsioni, il mantra del complotto”, questo è il titolo che riassume come uno dei lasciti di QAnon al mondo del complotto sia la dialettica.

Il mondo del complottismo ha imparato dall’esperienza di QAnon una preziosa lezione: vuoi bloccare un dibattito? Butta sul campo foto di bambini a caso, accusa il tuo avversario di essere un pedofilo o, comunque, di volere il male dei bambini.

Colonizza hashtag come #savethechildren, o creane di nuovi e ancora più volgari ergendoti a salvatore dell’infanzia. Punti bonus se, come la signora Lovejoy dei Simpsons, riesci a farti ritrarre mentre piangi e invochi uno stentoreo “Perché, perché nessuno pensa ai baaaaaaambiiiiiinniiiiii!”

Otterrai una santa alleanza di genitori “informati”, la triste genia evoluta dal “genitore informato” che presenta al medico papiri di autoaccusa per ogni vaccinazione pediatrica imponendogli la firma, salvo poi dichiararsi sorpreso e ferito quando si trova ricusato da ogni medico dell’ASL da qui ai confini patrii.

E otterrai trappole del pensiero come questa.

Il video decontestualizzato del bambino con le convulsioni, il mantra del complotto

Succede quindi che si consuma il solito schema che abbiamo visto altre volte. Appaiono post che condannano le vaccinazioni pediatriche antiCOVID, ma accompagnati da video che nulla hanno a che fare coi vaccini contro COVID19

Il video decontestualizzato del bambino con le convulsioni, il mantra del complotto

Notare una cosa: in sfregio alla giovanissima età del soggetto coinvolto chi ha diffuso questo video a risoluzione abbassata non si è peritato di renderne irriconoscibili le fattezze.

Noi lo abbiamo fatto.

Le minime garanzie dovute ad un minore in quanto tale sono state del tutto abbandonate per renderlo oggetto del solito montaggio.

Mentre la didascalia parla delle sperimentazioni sui vaccini, un montaggio mostra una figura femminile in lacrime ed un bambino scosso da quello che sembra un attacco epilettico.

Il gioco è palese, suscitare nell’uditorio un collegamento tra le due cose.

Come se domani facessi un messaggio che parla dell’uso di Facebook per condividere determinati contenuti e ci mettessi il video di un serial killer che entra in un edificio armato trucidando tutti quelli che vede.

Di fatto non avrei affermato il falso, ma avrei artatamente indotto l’uditorio a identificare tutti i condivisori di tali contenuti col serial killer esibito nel video.

Come la combo didascalia-donna piangente-bambino tremante è lì apposta per ingenerare un collegamento vaccinazione-bambino-dolore.

Cosa smentita dalla scansione stessa dei fatti.

Al momento le vaccinazioni pediatriche sono impossibili

Al momento non è possibile purtroppo effettuare vaccinazioni pediatriche.

Purtroppo perché l’estate, come tutti sanno, dura troppo poco e presto i nostri figli dovranno tornare a scuola.

E potrebbero ritrovarsi, ora che finalmente le campagne vaccinali stanno prendendo la giusta velocità, a restare esposti al rischio del contagio di una malattia che le altre fasce di età riusciranno ad ammansire, arrivando sempre più vicine al momento in cui la pandemia diventerà endemia, affrontabile e superabile.

Al momento però il limite minimo di età per cui vi è autorizzazione, e solo per gli USA, è per il preparato Pfizer e solo per gli adolescenti tra i 12 e i 15 anni di età, e l’autorizzazione è stata rilasciata lunedì 10.

Non c’è stato quindi fisicamente il tempo perché la scena ritratta nel video (pervenutoci in data 13, ma ancora precedente) possa avere la minima attinenza con una vaccinazione con Pfizer.

Anzi, proprio l’autorizzazione appena rilasciata per Pfizer e pendente per gli altri preparati sta rendendo possibile in America pianificare una campagna vaccinale per gli adolescenti da effettuarsi entro la ripresa dell’anno scolastico, nella speranza di poter anche arrivare ad una campagna pediatrica.

Possiamo chiederci quindi a chi interessa davvero dei bambini: ai pediatri che lottano contro il tempo per rendere il loro ritorno a scuola sicuro, o a chi li esibisce e li espone come feticci per una campagna novax?

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