Il vaccino Pfizer e i “3000 incapaci di effettuare le normali operazioni quotidiane” – dati interpretati malissimo
Ci segnalano i nostri contatti la teoria dei “3000 incapaci di effettuare le normali operazioni quotidiane”.
Ovvero una teoria incarnata nell’ultima settimana da messaggi, Catene di S. Antonio, testi, infografiche colorate e ogni forma che porta il condivisore compulsivo a ritenerla ogni volta diversa, nuovamente provata e comprovabile e degna di condivisione.
Teoria che riguarda il vaccino Pfizer, proprio oggi al centro del V-Day, la più grande campagna di vaccinazione europea degli ultimi decenni.
Secondo questa teoria siccome è possibile leggere nei dati divulgati sul Vaccino Pfizer (quelli che secondo altre teorie sono invece segretissimi…) che sono stati registrati tra i sottoposti alla vaccinazione “3000 incapaci di effettuare le normali operazioni quotidiane” allora sicuramente si tratta di soggetti resi permanentemente invalidi dalle conseguenze del vaccino, con tutto il corollario cui siamo abituati.
I “3000 incapaci di effettuare le normali operazioni quotidiane” – numeri e fatti
In realtà, avevamo già letto assieme il New England Medical Journal, il 10 Dicembre.
Ricordate? E cosa abbiamo detto all’epoca? Ora lo ricitiamo
Appare una descrizione delle reazioni severe descritte dagli antivaccinisti militanti come una grave minaccia: il 2% dei vaccinati ha avuto reazioni di Grado 3, ovvero sintomi significativi ma, come vedremo, non tali da destare allarme.
Febbri temporanee in simili proporzioni di giovani e anziani, ma ovviamente non COVID19 e risolvibili con esiti molto, ma molto più benigni di una malattia che abbiamo visto abbastanza grave, e, soprattutto, percentuali simili di eventi avversi sono state osservate sia tra i vaccinati che tra i non, senza alcuna morte legata a COVID-19.
Sostanzialmente, non ci sono evidenze che possano portare a classificare il vaccino Pfizer come poco sicuro.
Se non credete a noi credete al NEMJ. Se non vi va di leggere in Inglese perché siete quel genere di condivisori che si prendono cinque secondi per cliccare e condividere il meme dei “3000 incapaci di effettuare le normali operazioni quotidiane” e non per leggere un testo di complessità medio-alta, rivolgetevi a Facta.
Che vi confermerà che stiamo parlando del 2% dei vaccinati, numero infimo, e di condizioni assolutamente transitorie.
È infatti ovvio che con una cefalea, una febbricola insistente o una forte debolezza non puoi effettuare le operazioni quotidiane.
Grazie, lo sapevamo tutti.
Succede con molte vaccinazioni, succede con molti farmaci: infatti tutti sanno che non puoi “operare macchinari pesanti” se hai assunto farmaci, e il giorno della vaccinazione antinfluenzale puoi prendertelo come malattia e riposare a casa.
Persino chi ha piccoli animali domestici è a conoscenza del fatto che è pienamente accettabile che il proprio cagnetto sia meno giocoso il giorno della vaccinazione o del richiamo, ma nei giorni successivi tornerà in piena forma.
Persino la temuta “reazione anafilattica”, cavallo di battaglia dell’antivaccinismo militante, risulta di sei soli casi sull’intero campione esaminato.
Riassumendo
Chi condivide testi che parlano di 3000 invalidi o disabili dopo i vaccini confonde il concetto di disturbo transitorio col concetto di invalidità permanente.
È l’ennesimo caso in cui soggetti che non hanno la volontà o le capacità di approfondire un testo lo condividono cercando di appigliarsi a categorie mentali preconcette.
Con risultati deprecabili.
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