Sono passati i giorni della Merla, si riprende a passeggiare ma il tuo cellulare si scarica troppo in fretta. Un tempo non sarebbe stato un problema, ma siamo nella società connessa: il manuale vi promette di dover caricare il cellulare una volta ogni due giorni, ma vi tocca caricarlo ogni sera e se siete a spasso tutto il giorno, capace che a metà pomeriggio rischierete di restare a secco.
È normale e non fa parte di un becero complotto dei poteri forti, come il famigerato “SONY Timer” (la teoria per cui tutti gli oggetti elettronici sarebbero segretamente progettati per diventare inutilizzabili il giorno dopo la scadenza della garanzia o giù di lì) che rende inutilizzabili le vostre batterie.
Abbiamo già avuto modo di leggere in un nostro precedente articolo come è normale che col tempo le batterie perdano un po’ di prestazioni ma con le moderne batterie non bisogna avere particolari accortezze per evitare l’effetto memoria e altri accidenti per cui era necessario caricare le batterie solo allo 0%. Potete rabboccare la pila quando volete, oppure seguire semplici consigli.
Un cellulare ci mette molto tempo ad arrivare dall’80% al 100%, quasi lo stesso in media per arrivare dallo 0% al 100%. Perché i circuiti in un cellulare sanno che non sempre hai bisogno della piena carica, che la durata della vita di un cellulare si misura in cicli e che come una molla dura di più se viene compressa poco rispetto che se viene sempre schiacciata, ai livelli elevati di ricarica si prende il suo comodo.
Ma come detto, in realtà non è un limite così mortale: se ritenete che lascerete casa la mattina per tornare solo la sera e non avrete accesso ad una presa elettrica o un Powerbank, caricate pure al 100% la sera prima.
Eggrazie direte voi.
Mi direte che il punto è far durare un cellulare a lungo proprio perché non avrete accesso ad una presa. Ma non si sa mai, e ormai un caricabatterie ed un Powerbank pesano molto poco, e potreste, se avete fortuna e trovare una presa, approfittarne.
Non è detto che possiate usare solo caricabatterie e Powerbank della stessa marca del cellulare. Un Powerbank abbastanza buono e che supporti la funzionalità di carica rapida, lo leggerete nel manuale con una potenza in Watt il più simile possibile a quella del caricabatterie consigliato (coi dispositivi moderni quindi un 18W o un 20W) vi consentirà quel boost di energia che vi svolterà la giornata.
Staccate il cavetto USB dal caricabatterie, datelo al Powerbank, attaccatelo al cellulare mentre ad esempio state facendo uno spuntino (o anche nell’uso, se non vi importuna avere un cavo che si infila nelle tasche) e potrete arrivare agevolmente ad un rabbocco sufficiente al resto della giornata.
Bisogna tenere di conto il rischio, non troppo alto ma presente del c.d. “Juice Jacking”, ovvero di colonnine di ricarica che nelle prese celino dispositivi in grado di scaricare attraverso la connessione dati foto e altri dati personali.
Un buon Powerbank ormai è una spesa ammortizzabile: conviene portarsi appresso un Powerbank da 20000mA e 20W sempre carico, al massimo rabboccando quello perché tanto non ha dati da rubare.
Questa sezione farà un piacere grosso ai complottisti, ma ci tocca: il 5G non è il mostro che descrivono, ma velocità maggiori possono comportare un dispendio di energia maggiore.
Motivatissimo e necessario se state gestendo un grande flusso di dati. Ad esempio potreste collegare il vostro cellulare al portatile e godere film ad alta risoluzione o anche, in base alle condizioni della Rete, divertirvi col gioco online.
Ma se il vostro scopo è leggere i post social e scambiarvi messaggini con gli amici, il 4G basta ed avanza e molti cellulari hanno una apposita opzione per disinserire il 5G almeno temporaneamente.
Lo rimetterete quando non sarete più limitati dal bisogno o quando userete il vostro portatile, che col cavo USB potrà dividere la sua più capiente batteria col vostro cellulare.
Tutti i cellulari moderni regolano la luminosità del display a seconda della luce ambientale. Ma puoi volendo impostarla manualmente ad un limite più basso, sufficiente per vedere il display, magari coprendo i riflessi con una mano.
Nei cellulari moderni è anche impossibile impostare una modalità notturna, che inverte bianchi e neri in modo da sfruttaree il fatto che nei display più recenti il colore nero viene ottenuto spegnendo del tutto sia i pixel che la relativa illuminazione, con un risparmio energetico che se non è marcato si somma a tutto quando rosicchiando tempo prezioso.
Allo stesso modo, evitare di usare il cellulare come un “Ghettoblaster”, o un “boombox amatoriale”, ovvero sparare musica a tutto volume sui mezzi vi eviterà di consumare l’energia necessaria e rendervi odiosi al pubblico dei mezzi di trasporto che frequentate.
Uno smartwatch è molto utile: consente di vedere tutte le notifiche del vostro cellulare ad esempio. Ma se siete “a secco” sarebbe preferibile razionare l’uso dello smartphone e usare lo smartwatch disconnesso, solo per leggere l’ora e usare le sue funzioni proprietarie.
Dato che ogni minuto a display acceso consuma molto più che a display spento, per un po’ sarà meglio evitare i giochini elettronici. Se avete bambini da placare, potreste considerare un ritorno al “vecchio stile” e comprare loro uno scacciapensieri elettronico, ce ne sono di tutte le tasche, dai 10 ai 50 euro nella fascia economica.
Molti cellulari moderni hanno un settaggio chiamato “Risparmio batteria” che fa tutto questo automaticamente, e inoltre rallenta le notifiche dei programmi social e di messaggeria per evitare che incidano sulla batteria.
Potreste a questo punto usare la funzione incorporata e dimenticarvene, o seguire la nostra guida per scegliere individualmente a cosa siete pronti a rinunciare (ad esempio vorreste restare reperibili finché non troverete una presa affidabile, quindi non intaccando le notifiche).
Con questi consigli dovreste riuscire a reggere.
Immagine di copertina di Olga Demina, per Canva
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