Complottismo

Il test combinato con l’influenza non prova che i novax hanno ragione, anzi

Il test combinato con l’influenza non prova che i novax hanno ragione, anzi l’esatto contrario. Prova che il novax medio semplicemente condivide senza verificare tutto quello che viene da gruppi Telegram che, per malizia e/o credulità, spesso diventano testa di ponte per fenomeni ancora più deteriori.

Del resto basterebbe aprirlo un contenitore di test anziché fidarsi di gruppi Telegram e Facebook dove nella migliore ipotesi sei inondato di fake news e complottismo, nelle peggiori ti ritrovi truffato, coinvolto in atti di violenza o addirittura in bizzarre crasi tra Putinismo d’assalto e antivaccinismo dpve qualcuno finisce nei guai con la DIGOS per aver paventato improbabili colpi di stato e attentati in nome di Putin indicando bersagli politici italiani che vorrebbe morti.

Ma siamo ancora nella migliore delle ipotesi: il novax che incensa il suo sapere urlando al mondo la sua ignoranza assoluta dell’argomento di cui sta parlando.

Creando quindi post Telegram e WhatsApp che a volte vengono incautamente condivisi sui social e ci vengono segnalati.

Il test combinato con l’influenza non prova che i novax hanno ragione, anzi

Sappiamo che quest’anno circolano sia COVID19 che l’Influenza stagionale. La vaccinazione per entrambe diventa quindi un mezzo di protezione in più, che non esclude la possibilità e necessità di diagnosi differenziali.

Mettiamo il caso tu abbia sintomi tipici influenzali: Omicron e Centaurus sono note per avere sintomi tipicamente influenzali (febbre, dolore articolare, tosse insistente, congestione nasale) ma non (o almeno non sempre) i sintomi tradizionalmente associati al solo COVID19 come al perdita dell’olfatto.

Quindi fai il test COVID19 ed è negativo. Lo ripeti dopo 48 ore ed è ancora negativo.

Sai cosa non hai, ma non sai cosa hai. Interviene il test “combo”.

Il test combinato con l’influenza non prova che i novax hanno ragione, anzi

Abbiamo già parlato del test cromatografico “lateral flow”, ovvero a Flusso Laterale, e di come essi funzionano.

Si tratta di test Cromatografici, per chi non ha voglia di cliccare sul link indicato nella frase precedente. La versione evoluta del gioco che tutti abbiamo fatto macchiando un foglio di carta con un pennarello o un evidenziatore e bagnandolo per vedere il colore “scorrere di lato” (appunto, flusso laterale).

Il meccanismo dei test a flusso laterale è lo stesso: raccogli un campione (nel caso del test anticovid e antiinfluenzale dalle mucose nasali con l’odiato/amato “tampone”), lo tuffi nel flaconcino di reagente, scuoti e giri in modo che si mescolino per bene, e metti poche gocce in un “pozzetto” dentro un involucro di plastica che contiene un foglietto di carta assorbente con due linee contenenti una sostanza che “cattura” il reagente e l’antigene cercato e quando le suddette sostanze “impattano” sulle linee le colorano.

Istruzioni del test combinato, reperibili su Internet

La semplice linea di controllo segnala che il reagente ha regolarmente bagnato tutto il test: la sua assenza quindi lo rende invalido.

Nulla impedisce però che nello stesso “corpo di plastica” ci possano essere due strisce che reagiscono ad antigeni diversi. E questo è il meccanismo del test combinato.

Precisiamo: chiunque abbia mai fatto un test antigenico a scorrimento laterale sa che non servono più di tre, a volte quattro, goccioline di reagente più “roba nasale”.

Ma il tubo, ovviamente, contiene reagente in grado di produrre molta più sostanza, nella quale ovviamente ci sono in sospensione diversi antigeni di tutta la roba che abbiamo nelle mucose.

Potremmo quindi ipoteticamente comprare due tamponi diversi con le loro brave scatoline di riscontro, ravanarci nel naso per due volte per narice per i prescritti dieci-quindici giri o quindici secondi di giro, infilare i due tamponi in due tubetti di reagente di diverse marche ma di simile contenuto quando non della stessa marca, umettare le due strisce di test coi due tubetti e aspettare.

Oppure comodamente ravanarci il naso una sola volta, usare il contenuto della boccetta su due strisce di test e risparmiare tempo e denaro.

Quindi tutto quello che i novax hanno dimostrato è

  1. Non sapere come funzionano i tamponi
  2. Non aver mai visto una scatola di tamponi in vita loro
  3. Aver preferito urlare al complotto sui social anziché cercare le facilmente reperibili istruzioni di una scatola di tamponi su Internet.

Il test combinato con l’influenza non prova che i novax hanno ragione quindi, anzi prova che raramente hanno ragione.

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