“Il Tampone Covid causa Sindrome da Shock Tossico” è quel genere di condivisione virale che potrebbe essere usata per spiegare sui libri di storia l’effetto Dunning-Kruger.
Premessa per i pigri: per tutta una serie di ragioni che vi spiegheremo, il “tampone Covid causa sindrome da shock tossico” è, evidentemente una bufala. Bufala che nasce confondendo il “tampone per il test nasofaringeo” coi Tampax.
Vi lasciamo pochi minuti per ridere dell’immagine di un complottista con un Tampax infilato in profondità su per il naso. Elasso questo tempo, passiamo alla bufala in se stessa e una breve descrizione dell’effetto Dunning-Kruger.
Non spenderemo troppe parole al riguardo: sarebbe come uscire fuori traccia in un tema scolastico. Vi ricorderemo che l’effetto Dunning-Kruger è l’opposto polare della celebre frase socratica “Il Saggio è colui che sa di nulla sapere”.
Chi padroneggia un argomento, chi ha studiato per tutta la vita un argomento, chi conosce un argomento, nella sua vita arriva alla consapevolezza che la conoscenza assoluta è impossibile, ma col duro impegno può comprendere abbastanza del mondo che lo circonda e dei fenomeni cui ha dedicato la vita.
Un semplice “cittadino che studia e si informa da solo” avrà conoscenze sorpassate e raccogliticce.
Col poco che ha appreso, senza alcun metodo didattico solido alle spalle e tamponando i vuoti con la sua “esperienza”, si illuderà di avere le stesse conoscenze degli esperti e rifiuterà di verificarle.
Perché dovrebbe? Lui ha capito tutto, è il “cittadino che si informa e vale tanto quanto i professoroni strapagati della kasta”.
Il Cittadino informato non verifica, non si confronta, non studia. “Legge e si informa”, e non ammetterà mai i suoi sfondoni.
Neppure quando equiparerà il tampone nasofaringeo ad un Tampax perché entrambi sono “tamponi”.
E questa è la catena di S. Antonio che ci hanno inoltrato
L TAMPONE COVID CAUSA FEBBRE E MALORI
La sindrome da shock tossico (TSS)
Vi riporto una mia scoperta casuale.
Chiunque potrà leggere su wikipedia la descrizione di questa malattia.
https://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_da_shock_tossico
Nel 1978 capirono che l’utilizzo di assorbenti interni (all’epoca composto da garze e cotone sintetico) causavano il TSS. Le abrasioni interne venivano infettate da un particolare batterio che intossicava il sangue. I sintomi erano stanchezza, vomito, febbre sopra i 39, mal di gola, vertigini e svenimenti. Se non veniva curata in tempo causavano la morte delle donne che ne soffrivano.
Il batterio in questione è lo “streptococcus pyogenes” e si trova in due posti nel nostro organismo.
Nella vagina e nel … naso di tutti gli esseri umani.
Il tampone naso faringeo causa abrasioni interne e chi effettua i test covid lamenta sanguinamenti. Ripeterlo più volte porta ad una difficile guarigione dell’abrasione. La mancanza di protezione del tessuto interno facilita l’infezione.
Alcune categorie lavorative verranno obbligate ad effettuare i test ogni due settimane.
Se leggete il bugiardino dei tamponi troverete una voce che parla di “rischio di tossicità”. Non è il tampone ad essere tossico. E’ una velata indicazione sul rischio di questa pericolosa malattia.
A fine aprile, con l’introduzione dei lunghi tamponi, uscì una curiosa notizia: “Geloni ai piedi e mani di bambini e adolescenti… sono tra i sintomi da coronavirus”
Qui “il corriere della sera”
https://www.corriere.it/…/coronavirus-sintomi-anche…
e qui un altro articolo da “il giornale”
https://www.ilgiornale.it/…/coronavirus-geloni-mani-e…
Causalmente, sapete qual’è uno dei principali sintomi della sindrome TSS?
Abrasioni simili a geloni su mani e piedi.
https://images.medindia.net/…/toxic-shock-syndrome.jpg
lo conferma anche un immagine di wikihow
https://www.wikihow.it/Capire-se-Hai-la-Sindrome-da-Shock…
Non ho studiato medicina e ci sono arrivato in pochi minuti.
Sia l’OMS che i medici competenti conoscono benissimo ciò che vi ho scritto e ho il sospetto che stiano “dolosamente” dimenticando la questione.
Siamo sicuri che ai primi sintomi di questa malattia saranno in grado di distinguerla dal “Covid-19”?
Qui il vaccino influenzale non viene in soccorso.
devono capirlo,
devono saperlo,
devono ammettere l’errore nell’utilizzo dei tamponi,
devono pensare alla nostra salute
e non al “bonus di 1000 euro per ogni ricovero covid”.
Buon risveglio in questo mondo avariato.
La scoperta casuale di un “cittadino informato” che ha guardato un’immagine su Wikihow, ha letto sul giornale che tra i sintomi possibili del COVID ci sono rash cutanei e quindi ha deciso che tutti i rash cutanei sono derivati da tamponi.
E basta così. Potremmo chiudere questo fact checking invitando il nostro amico cittadino informato, la prossima volta che avrà bisogno di un medico, a rivolgersi invece ad un altro “Cittadino Informato” con pochi minuti di tempo per leggere e un tagliapizza stretto tra le mani perché il bisturi costa troppo.
Ma siamo buoni, e andremo in ordine.
La parte sugli assorbenti è corretta, anche se l’esatta eziologia è ad oggi ancora ignota.
Abbiamo delle ipotesi, e le più aggiornate sono due, entrambe incompatibili con la meccanica del tampone orofaringeo
Alcuni ritengono che quando i tamponi superassorbenti vengono lasciati in sede per un lungo periodo possano diventare un terreno fertile per i batteri. Un’altra teoria suggerisce che le fibre dell’assorbente interno possano graffiare le pareti della vagina, facilitando l’ingresso dei batteri o delle loro tossine nel flusso sanguigno. Nessuna prova è stata trovata a supporto di queste ipotesi.
Sostanzialmente la scienza medica, che ancora non ha stabilito una completa eziologia, ovvero è certa che i tamponi interni aumentino il rischio di Sindrome da Shock Tossico ma ancora non ha appurato tra le possibili ipotesi concorrenti quella “vincente”, ha due ipotesi.
Nella prima, si ricorda che le mucose, naturalmente, sono ospiti di batteri e tenendo a lungo quello che a tutti gli effetti, e mi scuserete il linguaggio atecnico e forse un po’ grezzo, è un batuffolo di cotone e tessuto incastrato in un orifizio, quel tampone diventi un vero e proprio terreno di coltura.
Vieppiù che tra i consigli per limitare la Sindrome da Shock Tossico c’è il maneggiare i tamponi con l’apposito applicatore e con le mani pulite.
Nella seconda, si ricorda che ogni oggetto inserito in orifizio causa sfregamento e attrito, quindi una vagina graffiata potrebbe lasciar entrare i batteri che naturalmente vi vivono nel flusso sanguigno.
Entrambe le ipotesi non possono verificarsi con un tampone nasofaringeo.
Abbiamo spiegato più volte in nostri articoli precedenti come funziona un tampone nasofaringeo: un lungo cottonfioc viene brevemente strofinato sulla mucosa e subito estratto, spezzato a metà e mandato in un laboratorio.
Non vi è il tempo per creare un ambiente ove i batteri possano proliferare, non vi è permanenza di un oggetto destinato a diventare “sporco” incastrato in un orifizio, non vi è incauta manipolazione con mani sporche perché parliamo di un lungo e sottile cotton fioc manipolato da medici.
In più, parliamo di un tampax che si espande in una vagina e un cottonfioc che non si espande in un naso umano.
L’OMS e i medici che citi sarebbero lieti di spiegarti l’effetto Dunning-Kruger, la citata arroganza che ti porta, armato di due righe su un cellulare, a crederti pari a gente che ha studiato per anni la medicina.
Sostanzialmente è vero che i rash cutanei rientrano tra i possibili sintomi del COVID.
Possibili perché COVID19 esiste sul nostro pianeta da meno di un anno e ancora non sono chiare le conseguenze a breve e lungo termine.
Ma le possibili cause esaminate non sono compatibili con la Sindrome da Shock Tossico, e basterebbe studiare per saperlo.
Una delle possibili cause nei giovani, come abbiamo avuto modo di approfondire a suo tempo, è la Sindrome di Kawasaki.
Ebbene, la sindrome di Kawasaki è definita dall’OMS una complicazione assai rara e eziologicamente diversa dai Rash cutanei causati dalla Sindrome da Shock Tossico.
Come ci ricorda il manuale MSD
La sindrome da shock tossico assomiglia alla malattia di Kawasaki, ma la malattia di Kawasaki solitamente si verifica nei bambini < 5 anni di età e non causa shock, rialzo dell’azotemia, o trombocitopenia; e il rash è maculopapulare. Altre malattie da prendere in considerazione sono la scarlattina, la sindrome di Reye, la sindrome della cute ustionata da stafilococco, la meningococcemia, la febbre delle Montagne Rocciose, la leptospirosi, e le malattie virali esantematiche. Queste ultime vengono escluse in base alle differenze del quadro clinico e agli studi sierologici e colturali.
L’eziologia del rash da Sindrome da Shock Tossico è sostanzialmente differente e causata dal proliferare di taluni batteri, tra cui il vincitore è il citato Stafilococco Aureo, normale “commensale” delle mucose umane che trova un ambiente particolarmente favorevole in un “affare infilato nella vagina”.
L’eziologia della Sindrome di Kawasaki è da ricercarsi in una esagerata reazione immunitaria.
Come anche per forme di rash cutaneo riscontrate in pazienti non pediatrici, il fondato sospetto della comunità scientifica nasce dal fatto che il COVID19, essendo letteralmente l’ultimo arrivato tra i patogeni, crea una risposta immunitaria sproporzionata e male diretta.
Questo è uno dei motivi per cui tra i farmaci sperimentati per la terapia del COVID ci sono farmaci host directed contro le malattie autoimmuni.
Uno dei problemi dati dal fatto che il COVID19 non ha precedenti nella storia umana è il fatto che la risposta immunitaria del corpo non ha precedenti.
In Esplorando il Corpo Umano ricorderete che ogni aspetto del Sistema Immunitario ha un suo avatar: un esercito di poliziotti, nonché agenti sulle loro navicelle spaziali che lanciano dei futuristici robot pronti all’assalto degli ostili patogeni.
Sostanzialmente, il fatto che nessuno di questi personaggi al momento abbia la più pallida idea di come sia fatto SARS-CoV-2, può provocare l’eccessiva attivazione del nostro sistema immunitario contro il tessuto polmonare, detto in termini assai semplici.
I robottini vanno ovunque e spaccano ogni cosa, cellule del corpo umano comprese perché fisicamente non sanno ancora come fare.
Torniamo all’esempio di Esplorando il Corpo Umano: nel caso della Sindrome da Shock Tossico, immaginate il rash cutaneo come causato dai batteri citati, che in Esplorando il Corpo Umano hanno le sembianze di bulli palestrati, che prendono ripetutamente a pugni la pelle
Nel caso della Sindrome di Kawasaki o manifestazioni simili legate al COVID19, dovete invece immaginare i robottini che avete visto nel paragrafo precedente scagliarsi con tutto il loro vigore contro SARS-CoV-2, da immaginarsi come un sordido vermetto che pasticcia con le cellule umane
E, non essendo pronti o preparati alle sue mosse, mancare clamorosamente il bersaglio e sbattere con le loro alucce puntute, e ripetutamente, sulla pelle ed ogni altro organo che si trova lungo la loro via, solo per rialzarsi e riprovare, lasciandosi dietro una scia di danni collaterali.
Noi ne siamo certi. Siamo convinti che un medico sia perfettamente in grado di riconoscere un tampone nasale da un Tampax, una malattia autoimmune da una malattia batterica, un batterio da un virus e esaminare l’eziologia di un rash cutaneo.
Un cittadino informato che legge su Internet o sui libri di casa?
Fortunatamente negli ospedali abbiamo i medici e non i “cittadini informati”.
No mio caro amico “cittadino informato”, il rischio di tossicità indicato nel foglietto illustrativo che pare solo noi abbiamo letto in modo decente nel nostro articolo chiamato ” “Il bugiardino dice che il tampone è contaminato da sostanze chimiche e taroccato” – Foglietti illustrativi letti a sproposito ” non parla di tamponi.
Parla del pacchetto di reagenti da usare in laboratorio, e sconsiglia ai tecnici di laboratorio di inalarli, respirarli, toccarli o buttarseli negli occhi.
E quindi si parla di cose (i reagenti) che neppure saranno mai avvicinate a chi materialmente deve sottoporsi a test.
Mio caro cittadino (poco) informato che studia da solo, se avessi davvero studiato avresti notato una cosa.
Che le complicazioni del COVID19 derivano dal fatto che un sistema immunitario “impreparato” sia incapace di aggredire davvero SARS-CoV-2, che impari a farlo “per prove e tentativi” e che spesso tali tentativi siano dannosi per il corpo.
Sai cosa fa un vaccino? Fornisce al sistema immunitario i mezzi per prepararsi ed “allenarsi” alla sfida senza causare danno alcuno ed arrivare pronti alla sfida con SARS-CoV-2 sapendo dove colpire.
Se proseguiamo la metafora di Esplorando il Corpo Umano, possiamo immaginare i vaccini come dei “finti vermetti” che vengono mandati nel corpo perché il Colonnello Pierre e il Tenente Kira della flotta del sistema immunitario possano programmare gli Anticorpi in sicurezza.
Prima tu, “cittadino informato”, dovresti smetterla di “informarti”, cominciare a studiare e smetterla di diffondere bufale atroci, diffamanti e già dimostrate come false sui medici.
Loro salvano delle vite ogni giorno, le tue bufale mettono in pericolo la sicurezza di tutti.
Potresti trarre sommo giovamento dalle lettura del nostro articolo “Lo sapete che gli ospedali prendono un bonus se dichiarano deceduto per COVID19 anche €900 al paziente? – La bufala corre su Facebook” e chiedere perdono per le tue pericolose mancanze.
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