Il surreale intervento della deputata M5S Piera Aiello: “Ebrei fortunati a morire ad Auschwitz”
Ci sono diverse considerazioni da fare a proposito delle dichiarazioni della deputata M5S Piera Aiello, protagonista di uno scivolone evidentemente evitabile il 15 luglio a proposito degli ebrei deportati ad Auschwitz. Il nostro compito, in primis, è riportarvi se siano vere alcune sue dichiarazioni, in quanto è questo il nostro compito principale in seguito alle segnalazioni che ci sono arrivate. Compito talvolta ingrato, ma come osservato mesi fa a proposito di una vicenda non così diversa da quella odierna, come non mai doveroso.
La frase infelice della deputata M5S Piera Aiello sugli ebrei fortunati a morire ad Auschwitz
Insomma, se da un lato bisogna parlare di notizia vera a proposito di uno scivolone da parte della deputata M5S Piera Aiello, parlando di ebrei fortunati a morire ad Auschwitz, allo stesso tempo occorrono alcune premesse e contestualizzazioni. La premessa è il virgolettato “per intero”, che vi riportiamo qui di seguito, affinché si possa avere un migliore sguardo d’insieme sulla vicenda:
“I testimoni e i collaboratori di giustizia vivono come se fossero in un campo di concentramento. Per questo motivo io sento molto vicina a me la giornata della memoria. Anche noi abbiamo il codice identificativo. Solo che gli ebrei deportati ad Auschwitz avevano la fortuna di morire. Noi invece moriamo ogni giorno”.
Cosa ha voluto dire effettivamente Piera Aiello? La deputata M5S, oltre ad essere stata regolarmente eletta, ha un passato burrascoso alle spalle. Si tratta di un personaggio che incarna la lotta alla mafia, trattandosi di un testimone di giustizia che ha deciso di prendere le distanze dalle attività mafiose della sua famiglia a Partanna.
Insomma, il concetto portato avanti da Piera Aiello, seppur in modo totalmente sbagliato, è che ci siano degli elementi in comune tra i collaboratori di giustizia e i deportati. In riferimento agli ebrei di Auschwitz. Con una differenza sostanziale, considerando che i secondi sono morti e non hanno dovuto partire le sofferenze dei primi. Questo il video in questione, disponibile su Facebook.
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