Il senso del figlio di Biden per il gore, la pedofilia e la tortura: la foto è falsa, ma ai QAnon non interessa
Hunter, questo il nome del figlio di Joe Biden, è al centro di un post in libera circolazione tra QAnon e complottisti. Hunter viene mostrato sorridente e circondato da quadri che mostrano torture, violenze su bambini, sevizie, sangue e tanto materiale degno del più tremendo degli snuff movies. Ora, l’associazione tra il cognome Biden e il termine pedofilia è un ritornello che piace tanto, più di un tormentone estivo. Se volete approfondire sulle bufale su Joe Biden pedofilo potete consultare il nostro archivio a questo indirizzo.
Il figlio di Joe Biden. Osservate i suoi quadri e capirete di che famiglia stiamo parlando!
I guai con il fisco
Prima di riportarvi alla fonte dell’immagine vi ricordiamo che una foto accompagnata da una didascalia non è un’informazione se non confortata da fonti autorevoli. Un post su Facebook non è una fonte. Hunter Biden ha sì avuto dei problemi con la giustizia. Lo riportava Agi: il figlio di Joe Biden era al centro di un’inchiesta per delle tasse non pagate, ma nessun reato di pedofilia si è mai configurato a suo carico.
La foto è un fotomontaggio
Che dire della foto? Con una ricerca per immagini su Google arriviamo alla risposta: il New York Times il 28 febbraio 2020 ha pubblicato un articolo per raccontare l’esperienza artistica di Hunter Biden. Il figlio di Joe Biden, infatti, ha sconfitto la dipendenza da alcol e cocaina grazie alla passione per la pittura. Ecco la foto originale scattata da Elizabeth Weinberg:
Parliamo di bufala, quindi, per complottisti e QAnonisti – nell’ennesimo disperato tentativo di creare una falsa verità da dare in pasto agli analfabeti funzionali – hanno pubblicato un fotomontaggio modificando la foto del figlio di Joe Biden per continuare con la storia della pedofilia.
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