Il senatore Lannutti (M5s) è indagato per la bufala dei Protocolli di Sion
Un articolo comparso su Wired ci informa sulle indagini a carico del senatore Elio Lannutti del Movimento 5 Stelle per diffamazione aggravata dall’odio razziale. A far intervenire la Procura di Roma è stato un suo tweet pubblicato il 20 gennaio nel quale rilanciava i Protocolli dei Savi di Sion, un falso storico.
Quando si parla dei Protocolli dei Savi di Sion, come riporta Wired, si parla del “falso antisemita più diffuso e più smentito dalla storia” e lo stesso Luigi Di Maio ha preso le distanze dal senatore su invito di Nicola Zingaretti. Secondo Lannutti, sostanzialmente, il Sistema Bancario Internazionale sarebbe controllato dai Savi di Sion ma dai suoi follower era arrivato un torrente di dissenso tale da indurlo a cercare di correggere il tiro: «Condividere un link non significa condividere i contenuti, da cui comunque prendo le distanze. Ci tengo a sottolineare che non sono, nè sarò mai antisemita».
Il Protocollo dei Savi di Sion fu un’invenzione dei primi del Novecento, quando durante il periodo storico della russia zarista si diffuse un testo nel quale si dimostrava l’esistenza di 12 famiglie ebraiche che pianificavano il controllo sull’intero mondo attraverso la finanza. Smentito a più riprese, il Protocollo dei Savi venne anche ripreso dal Terzo Reich per giustificare le persecuzioni contro gli ebrei.
Dopo il tweet pubblicato da Lannutti il Presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello ha presentato una denuncia presso la Procura di Roma e lo ha annunciato al Corriere della Sera.
Parliamo di notizia vera, quindi, per confermare che Elio Lannutti sia sotto indagine per diffamazione aggravata dall’odio razziale, e cogliamo l’occasione per ricordare quanto bisogni cambiare mentalità su ciò che si pubblica sui social: chiunque è responsabile dei contenuti condivisi sul proprio profilo, come spiegavamo in questa nostra guida utile.
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