“Il sangue dei vax è compromesso nella viscosità”: torna la bufala
Ci segnalano i nostri contatti una condivisione social per cui “Il sangue dei vax è compromesso nella viscosità”, e questo comporterebbe un’emergenza di vaccinati incapaci di risvegliarsi dall’anestesia. Ovviamente, la versione “spaventosa” di una bufala che tutti conosciamo, quella del “sangue come maionese”.
E di cui riparleremo.
Ovviamente, stiamo parlando di una fake news. Gli elementi ci sono tutti.
“Il sangue dei vax è compromesso nella viscosità”: torna la bufala
Ovviamente partiamo male dalla mancanza degli elementi essenziali della notizia: le “Fonti Telegram” (guardacaso, mezzo preferito da troll farm come le “fonti russe” per diffondere informazioni non verificate e spesso fake) non riportano dove, quando, cosa, come, perché ed alcuna prova dell’accaduto.
Ci si basa su una struttura un po’ ruffiana ed un po’ familiare tipica delle “leggende metropolitane”. Si introduce la figura umile ed anonima dell'”infermiera”, persona semplice e del popolo, che descrive persone morte o invalide a causa del “vax”.
Ignorando che secondo le regole dettate da FNOMCeO, un operatore sanitario che si lanci in informazioni social senza fornire le sue generalità dovrebbe essere severamente sanzionato.
Inoltre abbiamo visto più volte come la narrazione novax sia profondamente infilitrata di fake news sul “sangue vaccinato”. Sangue vaccinato descritto come “maionese nera”, ricco di trombi, colonizzato da fenomeni misteriosi che in realtà sono normalissime evidenze di laboratorio spacciate per anormalità, polpi alieni dalle cattive intenzioni ghiotti di grafene che spingono i ricercatori indipendenti al suicidio bullizzandoli dietro il vetrino e altre bizzarrie.
Tutte false teorie che hanno spinto l’AVIS a intervenire, dato che allo scopo di creare ulteriore allarmismo i novax si sono ferocemente scagliati contro le donazioni di sangue stesse, millantando presunte impurità del “sangue vax” e pretendendo con grottesca protervia di mercanteggiare il loro “sangue puro”, spingendosi ulteriormente a cercare di vendere altri loro fluidi corporei.
Ovviamente, “simul stabunt, simul cadunt”. Appurato che le teorie sulla “viscosità del sangue” sono falsi di cui abbiamo già parlato, ne consegue che l’anonima e sconosciuta infermiera non può aver assistito a fenomeni di cui la scienza ha sancito la completa impossibilità e che “curiosamente” sono descritti solo in post anonimi e non dalla stampa locale.
Appurato quindi che il fenomeno non esiste, ne conseguono l’inesistenza di struttura e infermiera.
Onus probandi incumbit ei dixit: quando le fonti Telegram ci forniranno il nome e cognome della presunta infermiera, la struttura e i dati dei presunti morti e invalidi, solo allora potremo riconsiderare il parere richiesto.
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