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Il ritorno della mucca pazza è una notizia sensazionalistica: conosciamo la scrapie

Sta facendo il giro del web la notizia che parla di un ritorno in Italia della “mucca pazza” e di circa 300 pecore abbattute in due allevamenti nel viterbese. Titoli sensazionalistici, che creano confusione. In realtà, non si tratta affatto di BSE (l’encefalopatia spongiforme bovina, conosciuta come “mucca pazza”), ma di scrapie, una malattia neurodegenerativa che colpisce pecore e capre. Vediamo insieme di cosa si tratta e perché per ora non c’è motivo di allarmarsi.

Che cos’è la scrapie?

La scrapie è un’encefalopatia spongiforme trasmissibile (TSE), causata da prioni, proprio come la BSE. Tuttavia, è una malattia che colpisce esclusivamente ovini e caprini e, ad oggi, non ci sono evidenze che possa trasmettersi all’uomo. I sintomi includono prurito intenso, andatura scoordinata, perdita di peso e di lana, e un decorso inevitabilmente fatale per gli animali colpiti.
Il ritorno della mucca pazza è una notizia sensazionalistica: conosciamo la scrapieIl ritorno della mucca pazza è una notizia sensazionalistica: conosciamo la scrapie

Il ritorno della mucca pazza è una notizia sensazionalistica: conosciamo la scrapie

Perché non c’entra la “mucca pazza”? La BSE, conosciuta appunto come “mucca pazza”, è una malattia che riguarda i bovini e ha avuto un forte impatto mediatico negli anni ’80-’90 a causa della sua possibile trasmissione all’uomo, causando la variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob. La scrapie, invece, è una malattia circoscritta agli animali e al momento non rappresenta un rischio per la salute umana.

Allora, cosa sta succedendo?

In Italia, due focolai di scrapie (a Civita Castellana e Sant’Elia, in provincia di Viterbo) hanno portato all’abbattimento di circa 300 pecore, come previsto dai protocolli sanitari per contenere la diffusione della malattia. Si tratta, ovviamente, di una misura preventiva per tutelare la salute degli animali e garantire la sicurezza della filiera alimentare. Tuttavia, la notizia viene riportata con titoli fuorvianti che parlano di un ritorno della “mucca pazza,” generando allarmismi ingiustificati. Ribadiamo: al momento non c’è alcun pericolo per l’uomo legato a questi casi di scrapie. Le autorità sanitarie stanno monitorando la situazione e, grazie ai rigorosi controlli, la filiera resta assolutamente sicura. Vi terremo aggiornati in caso di novità.

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