Il ritorno della distribuzione della farina di insetti dal 24 Gennaio dimostra che la funzione “accadde oggi” di Facebook e altri social, che ti mostrano i tuoi vecchi post, provoca danni incalcolabili nel complottismo.
Esattamente un anno fa era di gran moda il complotto della distribuzione della farina di insetti dal 24 Gennaio su post X (allora Twitter) e Facebook. Adesso è tornato negli ambienti “carbonari” delle chat Telegram e Whatsapp.
Resta la stessa fake news di allora.
La teoria originale prevedeva un lungo elenco di marchi, una specie di “Legione della Morte” comprendente Lidl, Eurospin, Coop, Conad, Barilla e McDonalds, con la collaborazione di Repubblica, FCA e Open pronte surrettiziamente ad inserire la farina di insetti nei cibi “col favore delle tenebre”.
A questo giro l’elenco dei marchi, probabilmente perché ogni fact checking dello scorso anno ricordava le responsabilità penali cui va incontro il diffamatore seriale è scomparso sostituito dal timido “ce lo chiede l’Europa”. Ma la sostanza è la stessa.
La sola idea che basti un pomeriggio per sostituire tutti i prodotti alimentari, ignorando del tutto l’esistenza delle scorte di magazzino è già assurda di suo.
Così abili dal produrre alimenti “mascherati” ma apparentemente non così abili da sfuggire al primo tweet di passaggio.
Tutti i vari Novel Food che sono stati autorizzati in Europa, tra cui i tipi di insetti ammessi, sono elencati sulla Gazzetta ufficiale europea e, come ci ricorda Il Salvagente, andranno per forza elencati tra gli ingredienti.
Le norme di riferimento sono due
Esse prescrivono una serie di elementi obbligatori, tra cui la denominazione dell’alimento, l’elenco degli ingredienti, l’ indicazione di sostanze o prodotti che provocano allergie o intolleranze e la quantità di tali ingredienti o categorie di ingredienti. Oltre, naturalmente, ingredienti nella citata normativa.
Il motivo è se non filantropico utilitario: un eventuale consumatore allergico ad un elemento “ignoto” potrebbe, in virtù di tale normativa, comodamente aprire una salva di richieste di danno e risarcimento da altri soggetti allergici in grado da affondare una multinazionale.
A questo punto non ci sarebbero connivenze con giornalisti, debunker e aziende del settore automotivo (!!!) che tengano: qualsiasi ingrediente contenuto in qualsiasi alimento sarà indicato sulla scatola.
Per tutela espressa del produttore che così potrà evitarsi le conseguenze dovute a eventuale consumo da soggetti allergici o con intolleranze alimentari.
Sul consumo di insetti abbiamo già incontrato simili fake news: Barilla ne ha dovuta smentire recentemente un’altra, e nel nostro archivio ne conserviamo di diverse.
Il complotto della distribuzione per farina di insetti nascosta dal 24 Gennaio si tratta di una fake news, indimostrata e indimostrabile.
Invece è fatto noto che la farina di insetti, debitamente segnalata, è venduta dal 24 Gennaio 2023, quindi da almeno un anno, senza alcun problema riscontrabile.
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