Complottismo

Il ritorno della bufala della geoingegneria e delle scie chimiche al Senato

Il ritorno della bufala della geoingegneria e delle scie chimiche al Senato conferma un trend: la teoria delle Scie Chimiche, esaurita la spinta propulsiva della fase pandemica e limitata (ma mai del tutto cancellata) la diffusione delle bufale a sfondo bellico tornano a cementarsi come centro di un nuovo Olimpo complottista. Sovente, sfacciatamente antieuropeo, anti-Occidentale e legato all’uso delle fake news per favorire il “nuovo blocco ex sovietico”, come nel caso della bufala degli “aerei NATO che causano le alluvioni”

Il ritorno della bufala della geoingegneria e delle scie chimiche al Senato

Così un nostro contatto ci ha segnalato non uno, ma tre tweet a catena che riassumono decenni di fake news rilanciandole per un pubblico moderno: gli aerei “spruzzano le scie chimiche”, gli aerei le spruzzano per “causare siccità” (a volte, altre volte, come visto, causano alluvioni e nessuno sa in base a quale immaginario fenomeno fisico due cose diverse possano avere la stessa causa), le scie chimiche “uccidono i piloti” che secondo “statistiche in rete” morirebbero giovani e il “senato italiano avrebbe consentito alla geoingegneria”.

Ovviamente, una lunga serie di fake news.

La bufala della geoingegneria e delle scie chimiche al Senato

Partiamo dalle basi: non esiste nessuna norma, atto, o qualsivoglia testo legislativo che abbia consentito o affermato che il Governo Italiano promuove l’uso delle scie chimiche.

Ovviamente: se qualcosa non esiste non puoi promuoverlo per legge. O meglio, puoi anche scrivere una legge che consenta di dare ad ogni cittadino un grifone ammaestrato per volare nei cieli, ma ti scontrerai contro l’anticlimatica inesistenza dei grifoni.

Se qualcosa non esiste, e ci torneremo, non puoi consentirlo.

Infatti il documento cui fanno riferimento i tweet segnalatici è un atto di sindacato ispettivo, ovvero un atto con cui l’allora onorevole Scilipoti chiedeva, esattamente, conferma sull’esistenza delle Scie Chimiche e se il governo volesse fare qualcosa al riguardo.

Ignorando che nel 2008 e nel 2009 simili interpellanze avevano avuto risposta negativa. Brilla la risposta dell’allora Ministro della Difesa, ora Presidente del Senato Ignazio La Russa, che espressamente descrisse il fenomeno delle scie di condensazione, probabilmente basito nel dover trasformare le Camere in una scalcinata aula di scuola media

In particolare, le ricerche ed analisi effettuate in ambito militare hanno confermato che il fenomeno delle scie si riferisce alla condensazione di vapore acqueo che normalmente viene rilasciato dai motori a combustione interna.
Ciò si manifesta generalmente a basse temperature e a quote normalmente superiori ai ventimila piedi.
Peraltro, il combustibile usato dai velivoli militari è analogo a quello usato dai vettori civili e l’impatto ambientale, in relazione alla concentrazione di idrocarburi, è risultato molto minore di quello normalmente rilevabile nelle comuni aree urbane.
Per quanto concerne la permanenza delle citate scie, occorre aggiungere che a temperature appena superiori allo zero, il vapore acqueo contenuto nell’atmosfera, all’impatto con una superficie quale ad esempio la fusoliera di un aereo, può congelarsi all’istante per effetto dell’improvvisa variazione di pressione e dare quindi quell’impressione gelatinosa alla quale si fa riferimento nell’atto in esame.
Inoltre, in assenza di vento, la permanenza delle scie così prodotte può protrarsi anche per diverse ore.
In tal caso, l’incrocio delle rotte di più velivoli che, in contemporanea o successivamente, vengono ad intersecarsi, possono dare origine a figure geometriche.

Il che ci riporta al citato pezzo forte dell’analisi

Le scie chimiche (e quindi la geoingegneria) non esistono

Caposaldo della “Geoingegneria clandestina” è che i Poteri Forti spargano per mezzo delle scie chimiche sostanze in grado di mutare il clima per i loro scopi.

Teoria derivata da una allucinata rilettura di tentativi di manipolazione come il cloud seeding, l’inseminazione delle nubi dai tuttora incerti risultati, la teoria prevede che i “Poteri Forti” rilascino mediante gli aerei di mezzo mondo sostanze misteriose.

Una nota fake news naufragata su una lunga serie di elementi: nessuno è mai riuscito a trovare prove dei misteriosi “depositi di sostanze negli aerei”, e analisi scientifiche di diversi enti non hanno che potuto confermare come le scie di condensazione sono scie di condensazione.

Talora, semplici scarichi di combustibile, controllati e dovuti ad esigenze tecniche.

Naturalmente il complottista medio non si lascia fermare da cose come l’assenza di ogni dato: su profili collegati al mondo del complotto e legati anche alla promozione di azioni “rivoluzionarie” contro governi e istituzioni questo è stato visto come la “prova” del complotto.

Sostanzialmente se non si trovano tracce delle scie chimiche, se le analisi che dovrebbero riscontrarle si rilevano ogni volta carenti e metodologicamente inadeguate, questo non avviene perché le scie chimiche non esistono.

Avviene perché i Poteri Forti avrebbero insabbiato e corrotto tutto il mondo circondando i poveri complottisti di un muro di menzogna per renderli vilificati e derisi.

Quando ad esempio sarebbe bastato creare “le scie chimiche invisibili” o usare tutti i soldi dati per corrompere piloti, compagnie aeree, laboratori di analisi e quant’altro per azzerare la capacità di connessione dei complottisti.

Un complotto pagato per essere invisibile alla popolazione ma non al primo “girasugo” armato di un modem diciamolo non è un buon complotto.

Non aiuta come abbiamo visto il fatto che ogni complottista abbia un’idea diametralmente opposta di cosa facciano le scie chimiche. Aumentano la temperatura? La abbassano? Causano siccità? Causano alluvioni?

Non lo sanno.

Le scie chimiche uccidono i piloti, lo dicono le statistiche

Quali?

Non esistono statistiche sull’eccesso di mortalità dei piloti rispetto ad altre professioni (fake news riletta in salsa COVID19 recentemente), e il presunto meccanismo di morte peraltro è drammaticamente contrario alle stesse leggi della fisica e della scienza.

Postula cioè che un aereo che sparge scie chimiche per un qualche motivo prenda aria dall’esterno, come una Panda sotto il sole alla quale apri i finestrini.

Un flusso di pressurizzazione crea aria pulita e fresca, regolarmente cambiata e controllata, impedendo così l’ingresso o il riciclo di potenziali veleni e “scie chimiche”.

Conclusione

È tornata la bufala della geoingegneria e delle scie chimiche al Senato. Siamo di fronte ad un netto incremento della diffusione delle stesse, che si riuniscono alle altre teorie del complotto in visione antioccidentale.

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