Il ritorno della bufala del sindaco di Lonigo in provincia di Vicenza dimostra qualcosa che conosciamo. Ci sono bufale che non sono virali: sono herpes della rete, infezioni inguaribili che tornano ad assediarci nei momenti di debolezza.
Abbiamo visto le disgustose bufale novax sui morti di Bergamo tornare alla carica proprio in queste sere di autunno, era prevedibile sarebbe tornato del vintage.
Così, ci avete segnalato la storia del Sindaco di Lonigo, un improbabile apologo basato sul “condividi se sei indignato” attribuito al primo cittadino del comune.
Una presunta circolare inoltrata alle famiglie, un testo che alterna momenti lirici all’eterno mantra variante “Noi non siamo razzisti, abbiamo tanti amici musulmani ma siamo padroni a casa nostra e quindi se volete vivere in Italia dovete ingozzarvi di maiale davanti all’Albero di Natale e ringraziare che vi diamo un posto dove stare anziché rimandarvi indietro”.
Ci sono una serie di problemi: il Sindaco di Lonigo non ha mai scritto questo, e la fake news ha origini ancora più lontane.
La genesi del testo in italiano è del 2017, e nasce come testi ambientati in Sardegna, ovvero nelle città di Olbia, Monserrato e l’inesistente Scraffingiu (quest’ultimo comune inventato col sindaco “interpretato” da foto stock del comico Alessandro Pili).
Dobbiamo precisare “italiano” perché a scavare in profondità il concetto originale è del 2014, ambientato in Canada nel comune di Dorval, testo a sua volta basato su un simile appello Belga del 2013.
Dal 2017 al 2018 il testo è rimbalzato in una specie di gioiosa danza di falsità, querele e reiterazioni.
Nel 2017 appare la “circolare” attribuita al sindaco di Monserrato, il quale prontamente smentisce e annuncia ricorso alle autorità.
La risposta del Popolo della Rete è stata semplicemente cambiare i personaggi.
Ovviamente (ci riserviamo del sarcasmo sulla riuscita dell’iniziativa) se l’ostacolo primario alla condivisione è che chi condivideva nel 2017 rischiava ora una querela del sindaco di Monserrato, incolpando invece il sindaco di Olbia le cose sarebbero andate meglio.
Ma qualcuno decise di fare un passo in avanti: se anche il sindaco di Olbia, ovviamente, può querelare, inventarsi un sindaco immaginario avrebbe reso i condivisori immuni delle loro responsabilità.
Ma ovviamente così non è, e arriviamo nel 2018 all’uso del sindaco di Lonigo, all’epoca Luca Restello, che su TviWeb, Giornale di Vicenza e Vicenza Today dichiarò:
Questa notizia è falsa: io non ho mai né scritto né diramato una nota del genere.
Enfasi su quel “questa notizia è falsa”.
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