Il ritorno della bufala dei treni militari: l’infodemia applicata alla guerra
Prevedibile come ogni forma di viralità, è tornata la bufala dei treni militari.
Video di stazioni dall’Italia, ad esempio un video attribuito a Trieste, titolato “venti di guerra”.
Il problema è che non è affatto la prima volta che foto spesso datate, irrilevanti o legate ad altro contesto vengono usate per andare a caccia di likes.
Abbiamo visto il fenomeno applicato all’operazione Defender Europe, tramutata in una sorta di colpo di stato dei Poteri Forti che avrebbero portato militari ovunque. Ma anche, molto prima, nel 2015.
Ogni volta che si parla di operazioni militari, ecco qualcuno con un video di treni o altri mezzi pronto a dichiarare che siamo di fronte ad una mobilitazione di massa.
Va detto a onor del vero che il riconoscimento da parte di Putin dei secessionisti del Donbass desta non poche preoccupazioni. Specialmente alla luce del discorso intriso di sovranismo col quale, di fatto, annunciando il riconoscimento Putin ha disconosciuto l’Ucraina aprendo la via ad una politica aggressiva e bellicosa.
Ma questo non significa che ci sia una mobilitazione massiccia di forze militari.
treni militari ce ne sono sempre stati in Italia, anche prima dell’avvento del Coronavirus, quindi vedere carri armati o Lince su treni merci è assolutamente normale come dimostriamo con le prime due foto trovate nei nostri archivi.
Ricordava il portale Ferrovie.info nel 2020.
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