Il ritorno del chip sottopelle nelle nanoparticelle del vaccino COVID19
La teoria del complotto del chip sottopelle nelle nanoparticelle del vaccino COVID19 è la prova che le bufale, come i virus, evolvono. E come i virus, talvolta possono rinforzarsi a vicenda ibridandosi e contaminandosi a vicenda.
Avete visto in passato su questi schermi le bufale dei chip sottopelle impiantati dai Poteri Forti, e le bufale delle nanoparticelle di ogni tipo nei vaccini.
Avete visto anche le bufale sui lipidi e altri elementi malamente interpretati e la bufala madre della VAIDS, l’assurda teoria per cui i vaccini causerebbero AIDS.
Tutte assieme, si fondono in una teoria assurda.
Il ritorno del chip sottopelle nelle nanoparticelle del vaccino COVID19
I cosiddetti “lipidi” sono sostanzialmente un guscio minuscolo che serve a dare stabilità all’mRNA e a favorire l’ingresso delle particelle nelle cellule in assoluta sicurezza.
Nanoscopico in questo caso non significa “nanoparticelle con antenne” come nelle bufale a base di vaccini “pieni di 5G” con tanto di vaccinati muniti del loro bravo MAC address come una scheda di rete a caso, ma l’equivalente del guscio di una pastiglia, solo dimensionato su qualcosa che ha dimensioni infinitesime e impercepibili ad occhio nudo.
Quindi i “lipidi” non possono trasmettere o generare dati, non più che una bottiglia d’olio o un pezzo di strutto siano in grado di essere usati per pagare la spesa ad un POS.
Questo evidenzia come in questo centone di bufale ne sia apparsa un’altra, quella secondo cui i “Poteri Forti” vorrebbero introdurre i Wallet Digitali come strumento per cancellare la valuta fisica e privare i complottisti dei loro averi in remoto, aggiungendo echi biblici del c.d. “Marchio della Bestia”.
Infine, in questa bufala compare il “complotto della VAIDS”, la teoria per cui i vaccini COVID19 causerebbero l’AIDS nei vaccinati, più volte descritta come una fake news.
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