Ci segnalano i nostri contatti la storia di un rifugiato ucraino che disegna svastiche a Londra. L’ennesima di mille “fonti russe” che, presi video decontestualizzati, inventano storie di rifugiati ucraini nazisti.
Una narrazione comune nelle fonti russe, parte della campagna di delegittimazione del popolo Ucraino. Partita nei primi momenti della guerra e mai arrestata. Una contorta e allucinata narrazione che vede nell’Ucraino un “nazista per natura”, se non a livello genetico, con tanto di interrogazioni relative a “soldati superuomini mutanti” che con ogni dose di vaccino Pfizer acquisiscono forza sovrumana e idee naziste di supremazia e vendetta sul popolo Russo-Sovietico che tracimano nel voler cancellare il comunismo dell’Europa per riunirla sotto la svastica.
Narrazione di importazione filorussa (le origini affondano nei numerosi canali Telegram che diffondono tali contenuti, come evidenziato dai colleghi tedeschi), con una delle condivisioni iniziali da una “spunta blu”, l’account ufficiale di un diplomatico Russo,
La narrazione è affine a quella che abbiamo più volte definito la “bufala del giustiziere”. Quel tipo di Fake News che presenta un individuo cattivo, spesso parte di un ceto o un’etnia che si vuole “colpire”, intento a compiere azioni nefande con impunità. Almeno finché un “bravo cittadino” o comunque l’eroe della storia, lo castiga pubblicamente, a volte umiliandolo a volte brutalizzandolo.
È un genere di fake news semplice nel suo infantilismo: il Bene vince sempre, il Cattivo viene umiliato e percosso, il lettore si identifica nel Buono sognando di poter partecipare alla vendetta. In questo caso alla “denazificazione degli Ucraini”.
Che non esistono.
Il video infatti esiste da ben quattro anni, ben prima dell’invasione in Ucraina e ovviamente non può ritrarre un profugo di un conflitto che neppure esisteva.
In nessuna parte delle condivisioni ufficiali si può infatti desumere che il protagonista sia un ucraino. Cosa affine al presunto video che l’ex direttore di Roscosmos attribuì ad un “Ucraino che insegna agli Italiani chi comanda” dimostratosi poi una fake news.
L’unico legame tra le due cose potrebbe essere la presenza del colore giallo sulla sciarpa del soggetto costretto a ripulire la svastica, ma di sicuro l’Ucraina non ha il copyright sul colore giallo solo per averlo nella bandiera, altrimenti ogni singolo malfattore del mondo che indossa verde e rosso dovrebbe essere automaticamente munito della cittadinanza Italiana.
La polizia di Londra, interpellata dai colleghi, ha confermato che non ci sono stati casi di vandalismo nel centro commerciale di Stratford, nell’East London nell’ultimo anno.
Centro identificabile dalle immagini video.
Si tratta quindi di un video decontestualizzato ed applicato al video: al riguardo i colleghi di “Stop Fake” ricordano la simile fake news, da noi censita, dei “missili Stinger Ucraini venduti in Germania sul Deep Web”.
Il nostro archivio è pieno di fake news relative a presunti “profughi ucraini nazisti”. Ne abbiamo parlato ad esempio qui, qui, qui, qui, e qui.
Abbiamo anche visto improbabili cori di bambini tramutati in “bambini che cantano inni nazisti”.
Il tutto fa parte di un insieme di narrazioni tese a descrivere l’Ucraino come un “nazista per natura”, incitando quindi il lettore ad un odio prevenuto nei suoi confronti da far tracimare nel desiderio di punire e discriminare.
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