Il Reddito di cittadinanza e le #speseimmorali

Uno spettro si aggira per l’Italia: lo spettro delle #speseimmorali. Il nuovo Hashtag, parto della proposta del Reddito di Cittadinanza Pentastellato.

Una proposta, verosimilmente in dirittura di arrivo dopo tante tribolazioni che, come sovente accade in Italia, si concreta prima come divertente meme su Twitter e poi come vero e proprio emolumento.

Ma andiamo con ordine, e partiamo da tutto quello che sappiamo sulle #speseimmorali

Non possiamo infatti che alzare le mani e ammettere, che, al momento, non esiste un elenco ufficiale delle #speseimmorali, e la loro definizione è al momento lasciata alla burla, al lazzo ed a un successivo momento ancora da venire.

Lo stesso Sole 24 Ore, massima autorità nel giornalismo economico, non può che registrare impotente come

il tema del reddito di cittadinanza infiamma l’attenzione di molti italiani che spesso faticano a distinguere un provvedimento in vigore da uno ancora allo studio, così come possono confondere una notizia certificata da una fake news da una comunicazione satirica o pseudo satirica.

Aggiungendo come

È appena il caso di precisare – a scanso di equivoci – che il reddito di cittadinanza non è entrato in vigore fino alla scrittura di questo articolo (4 ottobre 2018), né si conosce ancora nel dettaglio in quale forma e condizione potrà essere definito dall’esecutivo. Ma nel frattempo la vicenda del calcolatore fake ha campeggiato sui social diventando oggetto di discussione, con gli utenti divisi tra sdrammatizzazione del caso e preoccupazione per l’inflazione incontrollabile di fake news – pro o contro il governo – che sulla rete trovano terreno fertile. Poco importa se il presunto tool per calcolare il reddito di cittadinanza fosse ironico o satirico, o magari, invece, finalizzato a sollevare il tema della vulnerabilità degli italiani a sollecitazioni economiche di questa natura.

E se è per questo, ancora il giorno dopo, il 5 ottobre, brancoliamo nel buio su cosa siano le #speseimmorali.

Che al momento sono come il Reddito di Cittadinanza e come Balto il cane da slitta: sappiamo solo quello che non sono, e non quello che sono.

Sempre dal Sole 24 Ore possiamo raccogliere qualche indizio

Le #speseimmorali, che ancora non sappiamo cosa siano, saranno combattute usando la valuta digitale: il reddito di cittadinanza non esisterà mai in forma liquida, ma semplicemente in forma digitale. Forse un Bancomat, forse una Carta di Credito prepagata, forse una Carta di Debito, forse chi lo sa, probabilmente legata ad una nuova Tessera Sanitaria, ma, come ricorda Studio Cataldi, forse legata ad una nuova tessera (quantomeno per la praticità insita nel non dover rinnovare le Tessere Sanitarie e avere una card dedicata).

Tessere elargite solo a Italiani residenti sul suolo da almeno 10 anni, cittadini naturalmente, nonché

 aver compiuto almeno 18 anni, essere disoccupati o percepire un reddito o pensione considerati al di sotto della soglia di povertà, iscriversi al centro per l’impiego, svolgere progetti di utilità sociale organizzati dal Comune di residenza per un massimo di 8 ore settimanali, e soprattutto accettare uno fra i primi tre lavori offerti dal centro per l’impiego. Dopo il rifiuto di tre offerte, infatti, i cittadini saranno esclusi dal sussidio. Chi vuole ottenere il reddito di cittadinanza, dovrà inoltre dimostrare di impiegare alcune ore al giorno alla ricerca di un lavoro

Come si dimosterà di aver cercato lavoro, al momento, è ignoto: PEC del curriculum? Esibizione del “Cerco lavoro” evidenziato? Tracciato telefonico? Anche qui, è ancora da vedersi.

Altra misura di contrasto alle #speseimmorali sarà avere un plafond mensile, probabilmente di 780 Euro massimi, che verrà azzerato a fine mese: se non consumi la somma in “spese morali”, il contrario delle #speseimmorali entro fine mese la stessa verrà azzerata.

Un indice per le #speseimmorali sarà dato dal luogo: è sicuramente morale ciò che proviene da esercizi italiani e viene reinvestito nell’economia italiana, dichiara la maggioranza al governo, con la teoria per cui concedendo il reddito di Cittadinanza per comprare solo “beni italiani” i soldi ritornino nel sistema economico in una sorta di moto perpetuo applicato all’economia.

Quindi il bancomat/credit/debit card potrà essere usato solo in esercizi convenzionati, i quali verosimilmente saranno esercizi italiani.

Tra le #speseimmorali un’intervista a Laura Castelli, quota M5S, inserisce la “spesa ad Unieuro”, probabile e comprensibile eufemismo e metafora per l’acquisto di elettrodomestici ed elettronica di pregio, e con riferimento alle ipotesi formulate dalla Rete il Sole 24 Ore ventila la proposta di un ban del gioco d’azzardo, già entrato nel mirino dell’Esecutivo sin dalle origini, e Laura Castelli conferma ad AdnKronos:

Per quanto riguarda i pagamenti che necessitano di bonifico bancario, come il versamento dell’affitto, Castelli ha spiegato che si potranno utilizzare sistemi di pagamento tramite app. Così facendo, ha precisato il viceministro all’Economia “potremo far sì che il reddito venga tutto destinato al consumo, e controllare il modo in cui viene speso. E così potremo anche garantire il pagamento dell’Iva”.

Inoltre “prevediamo di escludere alcuni circuiti da questo processo. Per capirci, nessuno potrà usare il bancomat per scommettere. Le tecnologie per i pagamenti sono già tutte disponibili. Mentre ci vorranno alcune settimane per incrociare le banche dati di Inps, centri per l’impiego, Comuni e centri di formazione”. Niente a che vedere, però con la social card per gli anziani. “E’ un metodo diverso – rimarca Castelli – nessuno avrà paura di sentirsi ghettizzato usando una carta riconoscibile, perché potrà adoperare il suo consueto tesserino bancomat”.

Il gioco d’azzardo è decisamente spesa immorale, l’affitto potrà essere pagato mediante app, cibo e medicine sono sicuramente spese morali, ma l’elenco è ancora da fissarsi.

Il tutto, sanzionato con sei anni di carcere a chi dovesse abusarne, ad esempio, per chi fosse stato visto comprando (sic!) 400 euro di #speseimmorali col Reddito di Cittadinanza

Insomma, il Reddito di Cittadinanza somiglia per natura e modalità di uso ad un emolumento lascito della passata maggioranza di Governo: il bonus Cultura ed il suo gemello stresso Carta del Docente.

Che, ci ricorda la cronaca dell’epoca, non era esente dall’uso per #speseimmorali di ogni risma

Per i quattro lettori che non lo sapessero ancora, sia il Bonus Cultura che la Carta del Docente si basano su un sistema di dematerializzazione monetaria, però basato su computer e smartphone: i 500 euro elargiti, mediante accesso SpID ad un portale, vanno spesi in un determinato periodo stampando appositi voucher da usare in esercizi convenzionati (tra cui Amazon, sicuramente inserito nella galassia delle #speseimmorali in quanto non italiano), oppure esibendone copia telematica mediante smartphone (come per la proposta relativa alle locazioni).

Ma anche così il sistema non era esente da #speseimmorali

Come ci ricordano Sole 24 Ore e servizi televisivi d’epoca, dissimulare le proprie #speseimmorali richiedeva solo trovare un italico cartolibraio abbastanza immorale da accettare, ad esempio, 200 euro di moralissimi soldi per libri per darti libri per 100 euro ed il resto in contanti per le tue #speseimmorali, scontrinando 200 moralissimi euro.

Oppure entrare in un negozio di informatica per acquistare un tablet a fine didattico (spesa morale) ed uscire con un tablet che casualmente somiglia ad un costosossimo quanto immorale smartphone da #speseimmorali, con Amazon, paradossalmente, unico ineludibile margine di moralità.

La cosa rischia di ripeteresi col Reddito di Cittadinanza e le #speseimmorali: quanto potrà essere morale, ad esempio, un cocomero dal valore 50 Euro comprato a Natale in quel negozio casualmente vicino ad un negozio di #speseimmorali?

E se un cittadino immorale si impegnasse a fare regolarmente la spesa ad un cittadino morale, portandogli quindi la spesa in casa ed ottenendo un rimborso da consumarsi in #speseimmorali?

Ogni critica lanciata agli emolumenti del passato governo potrebbe estendersi alla formula del Reddito di Cittadinanza di cui adesso si vocifera.

Però con l’evidente vantaggio che siccome il Reddito di Cittadinanza ancora non esiste, l’Esecutivo avrà ancora tutto il tempo per correggere le criticità.

Al momento, tutto quello che sappiamo del Reddito di Cittadinanza è che il suo meccanismo è profondamente simile agli SNAP Americani, il sistema di tessere prepagate che ha sostituito i vecchi buoni pasto per i ceti meno abbienti, consentendo ai meno fortunati di ottenere cibo in esercizi convenzionati e con una rete di segnalazione dell’abuso.

 

 

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